“Lettera a un amico diverso”, questa e’ stata la sfida letteraria che l’Associazione Culturale la Luna di Seb ha voluto lanciare agli studenti di Lanciano dell’istituto Da Vinci – De Giorgio quest’anno, nell’ambito della terza edizione di “Penne al dente”. Cos’ e’ la diversita’? “Ce la narrano loro, i ragazzi delle scuole frentane ma senza usare troppi condimenti e senza chiedere in prestito ai media i termini sessismo, omofobia o xenofobia – spiega Catia Napoleone esperta in comunicazione e scrittrice che ha selezionato le lettere commentandole durante la manifestazione che s0 e’ svolta nella sala dell’ex Casa di Conversazione.
“Tutto viene vissuto nei limiti del qui ed ora e la paura della diversita’ no, non prende il sopravvento ma rappresenta un momento, una ‘condicio sine qua non’ che permette ai destinatari delle varie lettere di trovare una via di fuga” Capita di amare una persona dello stesso sesso e no, non ci si puo’ privare dell’amore ne’ di una carezza altrimenti si rischia il peggio e lo scrive senza una sbavatura di troppo Martina Pirozzi, prima classificata. “Io sono come un pezzo di carta, che non serve piu’, viene strappato, fatto a pezzi e poi buttato nel cestino” scrive nella lettera. Capita di essere affetta da una patologia che potrebbe giudicare Carla poco di compagnia per una gita come racconta Giulia di Perna, seconda classificata, che nella fantasia letteraria trova il modo per chiedere alla ragazza autistica se le va appunto di dividere la stanza con lei. E che dire di Feimata che ha la pelle un po’ piu’ scura degli altri che fara’ confessare a Marco Verratti, terzo classificato che si’, e’ vero… “ti pensavo inferiore a me ma ora che sei partita ti scrivo per dirti che no, non esistono le diversita’ ma solo le peculiarita’. Mi manchi” conclude. Une menzione di merito va a Bibiana Morgione che chiede alla sua amica: “Ti ricordi di quando ti chiesi com’era il mondo da seduta? e tu mi hai risposto che il tuo era un mondo pieno di privazioni e sofferenze, in quanto non potevi camminare per andare dove volevi, vestirti da sola, ballare, e correre. Allora io mi sono messa dietro di te e ho esclamato: Mantieniti forte e chiudi gli occhi! Quella e’ stata la tua prima corsa e la mia piu’ bella in assoluto”. E ancora, si puo’ essere diversi perche’ ci si trascina nel male di vivere o perche’ semplicemente si vive in un famiglia apparentemente “normale” che pero’ nasconde le insidie peggiori. Le lettere sono state lette in sala da Antonio Corradi, bravissimo nell’interpretarle. Sono intervenuti Gianni Orecchioni, dirigente scolastico dell’Istituto Da Vinci De Giorgio, Vanni Gasbarri, antropologo, Dina Labbrozzi, insegnante e psicologa, Simone Santovito della Bcc Sangro Teatina di Lanciano. “Pensiamo sempre ai giovani d’oggi come figli di una societa’ indifferente e veloce, invece con questa manifestazione abbiamo avuto la conferma che dentro di loro c’e’ un mondo di emozioni, di sentimenti e tanta voglia di aprirsi e di comunicare”, ha dichiarato Gioia Salvatore, presidente dell’Associazione La Luna di Seb.
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