Medici Senza Frontiere (MSF) ha vaccinato 3.031 bambini nel campo di Idomeni, dove 10.000 persone, ancora bloccate dalla chiusura del confine greco-macedone, stanno pagando con la loro salute lo scotto delle politiche europee. La campagna di vaccinazione, condotta in collaborazione con le autorità nazionali e locali, proteggerà i bambini dalle malattie prevenibili più comuni dovute alle pessime condizioni di vita cui sono costretti, fra cui la polmonite, principale causa di mortalità infantile a livello globale.
“Alcuni di questi bambini sono nati sul suolo europeo, alcuni sono sfollati da mesi, altri da anni e molti non hanno ricevuto nessuna delle vaccinazioni infantili di routine” ha detto Lamia Bezer, coordinatore medico di MSF in Grecia. “L’Europa ha deciso di bloccare in Grecia migliaia di persone che cercavano sicurezza sul continente, ma non ha predisposto un vero e proprio piano per gestire i loro bisogni di base. Questa crisi era del tutto prevedibile ed è causata dalla negligenza dei governi e delle istituzioni europee.”
Come conseguenza della chiusura della rotta balcanica e dell’implementazione del trattato UE-Turchia, il campo di Idomeni è diventato il più grande campo profughi d’Europa, dove migliaia di persone sono bloccate in condizioni miserabili, senza un’adeguata assistenza umanitaria, senza accesso a informazioni sul proprio futuro, esposte alla violenza della polizia alla frontiera o dei trafficanti all’interno del campo.
Negli ultimi quattro mesi, le équipe di MSF a Idomeni hanno curato sempre di più gli effetti sulla salute di persone costrette a vivere per lungo tempo nel campo (soprattutto problemi respiratori e intestinali), persone vulnerabili come bambini, donne incinte, disabili o malati cronici, così come pazienti feriti che dicono di aver subito violenze da parte della polizia. Tra loro anche bambini di poche settimane esposti ai gas lacrimogeni e bambini di 10 anni feriti da proiettili di gomma. Da gennaio, gli psicologi di MSF hanno condotto 221 sessioni individuali e 254 sessioni di gruppo, per un totale di 2.960 persone assistite.
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