“Il sottosegretario Mazzocca e i suoi compagni di partito di Sel, erano stati categorici nel momento in cui si erano decisi a digerire il rimpasto di Giunta: 6 mesi per valutare l’attivita’ di Governo, ponendo delle condizioni chiare come ad esempio la difesa dell’ambiente e la costituzione del Parco della Costa Teatina. Tutte chiacchiere visto che di mesi ne sono passati addirittura 8 e sul Parco della Costa teatina ancora tutto fermo”. E’ quanto dichiarano il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo e il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri, dopo l’audizione oggi in Commissione Vigilanza del direttore dell’Arta Mario Amicone e del dirigente Ambiente (qualita’ aria ecc…) dott. Belmaggio.
“Lo stesso Mazzocca – spiegano Febbo e Sospiri – con atteggiamento ipocrita mostra un dossier contro il presidente Chiodi e il suo operato mentre lui ha accettato e permesso il drastico (eufemismo!) taglio delle risorse destinate all’Arta che di fatto rischia di ridimensionare se non addirittura azzerare l’attivita’ dell’Agenzia regionale per la tutela all’Ambiente. Le criticita’ ambientali e soprattutto quella dell’inquinamento del Fiume Pescara e le conseguenze (anche economiche) che si ripercuotono sul litorale Pescarese e non solo, sono sotto gli occhi di tutti e all’attenzione costante dei media. Ma questo governo regionale ha mostrato di badare solo all’immagine e alle sceneggiate: basti ricordare il presidente D’Alfonso che si fa fotografare mentre, pala in mano, chiude sorridente uno scarico abusivo (ma non poteva farlo 10/15 anni fa quando era presidente della Provincia o sindaco di Pescara?), piuttosto che stare in ufficio, in cabina di regia, e indicare seriamente le azioni da intraprendere, magari coadiuvato da uno staff tecnicamente preparato e professionale”.
“La Regione delle chiacchiere e degli spot pero’ ha questo modo di operare – sottolineano Febbo e Sospiri – e mentre D’Alfonso e i suoi si occupano della propaganda, dall’altro si tagliano i fondi del bilancio regionale destinati all’ambiente, di cui una quota parte deve essere destinata alle spese di investimento per attrezzature necessarie ai controlli ambientali e strumentazione di laboratorio: nel 2013 il contributo ammontava a 1.200.000 euro, 1.100.000 euro nel 2014 , 1.500.000 euro nel 2015 e solo 750.000 euro nel 2016. Ecco come la Regione si impegna per la tutela dell’ambiente: taglia le risorse del 50%! E’ questo si traduce in una sostanziale riduzione dei controlli sui depuratori nelle zone interne (come se poi non arrivasse ugualmente a valle) e una drastica riduzione delle istruttorie tecniche Aia che vengono svolte, o meglio dovrebbero esserlo, nei confronti delle oltre 100 grandi e medie e aziende regionali (da Sevel ad Amadori per capirci) e sono indispensabili per il funzionamento del ciclo produttivo e conseguentemente occupazionale. Tradotto in termini pratici – osservano i due consigleri regionali – inquinamento e disoccupazione.
Peraltro il dott. Amicone segnala che a oggi non viene ancora approvato dalla Giunta il bilancio dell’Arta, notificato in data 17.12.2015 e nonostante da ben tre mesi l’ufficio regionale ambiente abbia dato parere favorevole; per cui l’Agenzia regionale non puo’ procedere all’acquisto di strumentazione o altri beni d’investimento e questo impedisce le attivita’ eventuali di monitoraggio che dovessero presentarsi, come avvenuto per esempio lo scorso anno con la rottura della conduttura a Pescara. Dall’inizio dell’anno – ricordano infine Febbo e Sospiri – all’Arta non c’e’ stato nessun trasferimento di fondi, neanche di quelli approvati, per cui i lavoratori devono ancora ricevere 4 mensilita’ per un importo pari 3.564.000 euro piu’ una quota residua dell’anno 2015 pari a 490.000 euro. Hanno pertanto fatto ricorso all’anticipazione di tesoreria per il pagamento degli stipendi di aprile e probabilmente dovranno ricorrervi anche per gli stipendi di maggio 2016. Certo questa e’ la verifica chiesta da Mazzocca e Sel, questo e’ il Governo D’Alfonso & Compagni”.
Lascia un commento