Il digitale: una risorsa per la buona sanita’. L’uso delle tecnologie digitali ridisegna i servizi della sanita’: facilita i rapporti tra cittadini e medici, accelera l’accesso a diagnosi e cure, incoraggia la prevenzione sanitaria nella vita quotidiana. In anni di tagli della spesa pubblica, la sanita’ digitale e’ una opportunita’ importante, perche’ puo’ eliminare sprechi, liberare risorse e creare una “sanita’ a km zero”, comoda, efficiente e vicina ai cittadini.
E’ quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con Arsenal.IT, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanita’ Digitale, che e’ stata presentata oggi a Roma al Forum Pa. In questo ambito pero’ l’Italia e’ in ritardo: nel 2015 il 28% degli italiani non ha mai utilizzato internet, contro una media europea del 16%. Per quanto concerne la sanita’, si stimano in 12,2 milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno prenotato sul web le prestazioni sanitarie, 7,6 milioni hanno consultato su internet i propri referti medici e 7,1 milioni hanno pagato online i servizi.
L’esperienza del Veneto, dove e’ stato avviato il percorso “Sanita’ a km zero” nell’ambito della costruzione del Fascicolo sanitario elettronico regionale, dimostra secondo il Censis che quando i servizi sono semplici, accessibili e producono un vantaggio immediato vengono largamente utilizzati. Lo scarico dei referti via web e’ ritenuto semplice dal 91,7% degli utenti ed e’ utilizzato dal 60% dei veneti (circa 5 milioni di abitanti), anche da buona parte degli ultrasessantacinquenni (il 35,2% degli utenti), nonostante la scarsa confidenza dei longevi con le tecnologie.
E’ di cruciale importanza accompagnare in maniera “dolce” il cittadino nel mondo della sanita’ digitale, valorizzando il contatto diretto tra utenti e operatori sanitari. Infatti, oltre il 74% degli utenti ha conosciuto il servizio grazie a queste figure professionali. Giocano quindi un ruolo fondamentale la formazione (dei professionisti) e l’informazione (ai cittadini), che deve concentrarsi sui vantaggi prodotti dall’utilizzo dei servizi. Ad esempio, risulta decisiva la possibilita’ di evitare spostamenti superflui e accedere ai servizi a distanza, come afferma il 90% degli utenti.
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