“In Italia 22mila kmq sono soggetti a dissesto idrogeologico, ovvero quasi un decimo del territorio”. Lo dice Gianni Vittorio Armani, presidente Anas, in un confronto, oggi a Roma, organizzato dal Cesi (Centro elettrotecnico sperimentale italiano) per parlare di infrastrutture viste come ‘telaio diagnostico’ per monitorare il territorio.
“I nostri investimenti ora sono in larga parte destinati alla manutenzione“, spiega Armani: oggi il 45% delle risorse e’ destinato a questo, rispetto al 10% del passato. Ma e’ forte anche l’attivita’ di monitoraggio, “puntuale nelle strutture, con la registrazione delle sollecitazioni grazie a sensori e chip”. Nel futuro si mira comunque monitorare “non solo le strutture ma tutto il territorio, magari via satellite”. L’approccio strutturale proposto da Cesi e #italiasicura “e’ quello giusto, da seguire. Dobbiamo approcciare il fenomeno- termina Armani- sfruttando i monitoraggi in tempo reale che ci permette la tecnologia”. (Dire)
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