«Quindici anni fa non si sapeva praticamente nulla sulle staminali nella sclerosi multipla: allora, la Fondazione di AISM aveva scelto pionieristicamente scelto di finanziare i primi progetti speciali di ricerca in questo campo affascinante e promettente. Oggi possiamo dire che le cellule staminali sono entrate in gioco in modo significativo nel panorama della sclerosi multipla».
Nei tempi lunghi che ha la scienza quando è rigorosa e non cerca scorciatoie, la buona notizia, è questa, secondo il professor Gianvito Martino, che dirige la Divisione dell’Istituto Scientifico Vita-Salute San Raffaele di Milano: il progresso nella conoscenza scientifica sull’utilizzo delle staminali ha compiuto progressi enormi. Quello che quindici anni fa non c’era, ora c’è.
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