Più di 300 metri quadrati di spazi dedicati e 7 posti letto ad alta tecnologia collocati in apposite stanze per permettere il completo isolamento ambientale. Sono alcune caratteristiche del nuovo reparto Trapianto Emopoietico e Terapie Cellulari dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dedicato ai piccoli pazienti affetti da leucemie acute e malattie genetiche (tra cui talassemie, anemie di Fanconi e gravi immunodeficienze) che richiedono un trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Il reparto, già attivo da diverse settimane, è stato inaugurato oggi alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin; della presidente dell’ospedale della Santa Sede, Mariella Enoc; del direttore del Dipartimento di Onco-ematologia e Medicina trasfusionale, Franco Locatelli.
“Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche- hanno spiegato durante la conferenza stampa- rappresenta attualmente l’unica strategia terapeutica in grado di guarire numerose patologie neoplastiche e non dell’età pediatrica: leucemie, linfomi, mielodisplasie, emoglobinopatie, aplasie midollari, deficit immunitari primitivi, patologie metaboliche e autoimmuni. Tutti i pazienti sottoposti a procedura trapiantologica sono a rischio di sviluppare complicanze infettive legate alla profonda immunosoppressione, in particolare nei primi 90-100 giorni dopo il trapianto”. Per queste ragioni il nuovo reparto, diretto dalla dottoressa Alice Bertaina, è “estremamente avanzato dal punto di vista dell’isolamento ambientale (pressione positiva a tre gradienti)- hanno proseguito- della strumentazione tecnologica (sistema di monitoraggio dei pazienti e di allarmi nelle stanze e fuori dalle stanze, con monitor di controllo sia nell’area infermieri che nell’area medici) e del confort alloggiativo (stanze singole molto grandi con bagno personale)”.
Ogni letto del nuovo reparto di onco-ematologia del Bambino Gesù, inoltre, è dotato di multiple prese d’aria compressa, aspirazione e ossigeno, esattamente come in terapia intensiva. Questo permette ai pazienti che dovessero averne bisogno di essere trattati in modo subintensivo/intensivo senza essere trasferiti di reparto. Per garantire la tenuta dell’isolamento ambientale, poi, è stato realizzato un percorso per i genitori che prima di entrare nel reparto devono lavarsi e cambiarsi, indossando degli indumenti sterili in una stanza a loro dedicata. Le 7 nuove degenze si aggiungono alle 6 già esistenti portando a 13 il numero dei posti letto dedicati ai trapianti di midollo, all’interno del Dipartimento di Onco-ematologia pediatrica e Medicina Trasfusionale diretto dal professor Franco Locatelli. “Si tratta di piccoli pazienti che devono essere sottoposti al trapianto di cellule staminali emopoietiche autologo o allogenico da diversi tipi di donatori: germano (fratello o sorella) HLA-identico, volontario HLA-compatibile- hanno concluso- e donatore familiare HLA-parzialmente compatibile (la madre o il padre)”. (Dire)
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