Docente morto in Turchia: la salma attesa sabato a Pescara

E’ atteso per la giornata di sabato il rientro a Pescara della salma di Alessandro Angelucci, il docente 34enne originario di Lanciano ma residente a Pescara morto lunedi’ in Turchia dopo essere precipitato accidentalmente in un dirupo. A dichiararlo all’Agi e’ stata la sorella Giovanna. L’incidente e’ avvenuto durante un’escursione nella zona di Kokaali, nel […]

E’ atteso per la giornata di sabato il rientro a Pescara della salma di Alessandro Angelucci, il docente 34enne originario di Lanciano ma residente a Pescara morto lunedi’ in Turchia dopo essere precipitato accidentalmente in un dirupo. A dichiararlo all’Agi e’ stata la sorella Giovanna.

L’incidente e’ avvenuto durante un’escursione nella zona di Kokaali, nel distretto di Karasu della provincia di Sakarya, provincia sul Mar Nero a 200 km da Istanbul. Docente universitario in un master all’Universita’ “d’Annunzio”, Angelucci, appassionato in particolare di storia bizantina, era arrivato in Turchia venerdi’ scorso per guidare un gruppo di studenti nel progetto Erasmus-Plus. Con lui c’erano tre minorenni e un 22enne, tutti originari del Viterbese. A organizzare la loro partecipazione al progetto della ong turca Kargenc, era stata l’associazione Prometeus di Viterbo. Si trattava di un viaggio per lanciare un messaggio contro la dipendenza delle droghe e che si sarebbe concluso il 5 giugno. Stando alle testimonianze, il gruppo si trovava in una zona naturalistica. Avevano appena attraversato un torrente. Poi a far perdere l’equilibrio ad Alessandro e a determinare la caduta nel burrone sarebbero state le sue scarpe bagnate. Dall’autopsia, effettuata ieri sera presso l’ospedale Kocaeli State Hospital di Istanbul, sarebbe emerso che il decesso e’ stato provocato da emorragie interne letali.

“Mio fratello – dice Giovanna – non era titolare di Cattedra ma era il suo sogno. Aveva un curriculum infinito con un piacere immenso di studiare. Di ore di docenza ne aveva fatte comunque parecchie e prima di partire era stato co-relatore di una tesi. Aveva uno studio con oltre 4 mila volumi, anche antichi, tutto finanziati dall’amore dei genitori (il padre era deceduto due anni fa, ndr). La sua ragione di vita era lo studio, una passione incredibile. La sua perdita ci strazia. Il dolore e’ tanto tanto forte, grande. Io e mamma ormai abbiamo toccato il fondo. Ma vedere tutte le manifestazioni di affetto e di amicizia veramente ci consola. Ringrazio il Consolato italiano in Turchia, tutti davvero gentili. Ci chiamano in continuazione per aggiornarci. Ci stanno aiutando col cuore. Solo ieri sera – fa sapere Giovanna – abbiamo scoperto che Alessandro aveva un’assicurazione con le Poste che prevede anche il rientro in patria della salma. Per quanto di loro competenza, anche le Poste si stanno attivando in tal senso. Alessandro, per come la vedo io, era un professore, perche’ aveva tutti i titoli. Ma la sua passione smodata per lo studio lo portava quasi sempre a lavorare gratis. Dio quanto ci manca”.

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