“La conservazione e lo sviluppo del verde e la tutela del Pino di Aleppo devono iniziare dalla progettazione di una citta’ a misura d’albero”, questo e’ l’obiettivo che si prefiggono le associazioni ecologiste Conalpa Onlus, Pro Natura Abruzzo e Federazione Nazionale Pro Natura in un importante documento stilato in collaborazione con Archeoclub Pescara, FAI Pescara, Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali d’Abruzzo, Italia Nostra Pescara, WWF Chieti-Pescara, Mila donnambiente, Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Pescara e Pescaratutela/Selfie. Il successo mediatico e di pubblico dell’evento “La Pineta d’Avalos e i pini di Pescara”, svoltosi dall’12 al 17 maggio presso l’Aurum ha saputo convogliare l’attenzione sulla gestione e conservazione dei pini pescaresi e del verde urbano in generale. Per le associazioni “Le radici identitarie della Citta’ di Pescara affondano saldamente nel Pino d’Aleppo, una specie arborea simbolo di un paesaggio culturale che si e’ delineato nel corso dei secoli e che ha disegnato panorami e vedute.”.
Per la prima volta si parla di un “Paesaggio Culturale pescarese” che deve essere riscoperto, riqualificato e salvaguardato dal degrado e dal cemento, azione che va promossa e realizzata attraverso “una gestione sistematica del verde urbano che superi emergenza e occasionalita’, fondando le proprie politiche su adeguati strumenti di programmazione e gestione del settore”. Fondamentale la costante collaborazione multidisciplinare tra gli esperti nel campo paesaggistico, forestale e della progettazione del verde urbano con l’attivazione di piani di assetto, monitoraggio e di gestione del verde che “consentano di perseguire contestualmente obiettivi di garanzia della sicurezza e della incolumita’ dei cittadini, insieme alla definizione dei caratteri ambientali, paesaggistici e spaziali del verde urbano”.
I disastri e gli scempi legati al patrimonio verde della Citta’ di Pescara – osservano le associazioni – sono da collegare al progressivo smarrimento della memoria storica, alla cattiva manutenzione e conservazione del paesaggio urbano ed infine ad “una mancanza di partecipazione alle scelte che attengono alla valorizzazione delle bellezze naturali e culturali di Pescara”. C’e’ l’impegno di rendere Pescara una “citta’ resiliente, all’altezza delle sfide che i cambiamenti climatici impongono alle compagini urbane”. Per far questo il Comune deve rafforzare le strutture del settore, prevedere nei propri bilanci adeguate risorse finanziarie, inserire e valorizzare il verde nella progettazione e attuazione delle opere pubbliche e dare il giusto ruolo al verde ai fini della riqualificazione e rigenerazione urbana. Per quanto riguarda la Riserva Naturale Regionale “Pineta dannunziana” le associazioni sottolineano la necessita’ di un riscatto dall’attuale condizione di degrado e il recupero della memoria storica. Troppi i ritardi ormai non piu’ ammissibili nella conservazione del biotopo.
“E’ necessario intraprendere una politica di rinaturalizzazione e di riqualificazione ambientale tenendo presente che l’oggetto di intervento e’ una riserva naturale, con i compiti ad essa attribuiti dalle leggi regionali in vigore e non un semplice parco pubblico”. Le associazioni chiedono l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico; l’istituzione del Comitato di gestione della Riserva che deve essere composto da esperti e professionisti di alto livello; la nomina del Direttore della Riserva; l’istituzione di una sede adeguata per la promozione delle attivita’ scientifiche, culturali, didattiche e turistiche della Riserva; la riunificazione del comparto 5 della Riserva al 3 e 4, con la deviazione del traffico di attraversamento e la riduzione drastica delle superfici attualmente impermeabili. In definitiva l’obiettivo per la priorita’ dell’oggi riguarda il superamento di politiche emergenziali ed episodiche con la redazione partecipata di un “Piano Regolatore del verde urbano” inteso come uno strumento di conformazione del territorio, che individui una delle “reti” con la quale riorganizzare la citta’. Uno strumento fondato sulla costruzione della rete ecologica urbana che raccorda e ricuce il sistema delle aree verdi e dei corridoi ecologici a partire dagli elementi di maggiore evidenza quali la Riserva naturale e il fiume Pescara, in modo da garantire salubrita’, biodiversita’ e bellezza alla nostra citta’, concludono le associazioni.
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