“I dati lusinghieri sull’ateneo dell’Aquila, presentati ieri, ci danno una grande speranza per il futuro, e premiano il lavoro della rettrice Paola Inverardi, che la nostra parte politica ha sempre sostenuto. Adesso occorre proseguire sulla strada intrapresa, quella dell’eccellenza e della qualita’”. Lo afferma il consigliere regionale Pierpalo Pietrucci.
“Bisogna continuare a lavorare perche’ ancora piu’ forti e vitali siano le connessioni tra l’ateneo e la citta’ da una parte, e il sistema economico e produttivo dall’altro. Per quanto riguarda la prima questione, il lavoro avviato dal tavolo di coordinamento tra Comune, Universita’ e gli altri attori coinvolti deve arrivare a un’accelerazione decisiva: nel momento in cui L’Aquila rinasce – osserva Pitrucci – deve farlo cogliendo l’opportunita’ di creare un sistema con le sue sedi universitarie, sia dal punto di vista dei servizi, che delle infrastrutture e della residenzialita’. In questo senso e’ significativo il sistema di mobilita’ che si sta riconfigurando in citta’ grazie alla realizzazione del treno leggero e della messa a punto della pista ciclabile dell’Aterno e di quelle cittadine grazie una collaborazione tra Universita’, Comune e Regione. In conseguenza dell’alleggerimento del traffico veicolare all’interno e verso il centro, si potra’ arrivare a una citta’ che sia veramente a misura di studente, un punto di riferimento per la qualita’ dell’offerta e dei servizi, dove in piu’ hanno gia’ trovato o stanno trovando sede esperienze feconde sotto il profilo della formazione, a cominciare dal Gran Sasso Science Institute. Un modello, come si conviene al capoluogo di Regione. Per quanto riguarda l’aspetto piu’ prettamente economico – prosegue il consigliere – il lavoro che si sta facendo con le aziende e i laboratori di ricerca grazie ai fondi del cosiddetto quattro per cento e al contributo dell’instancabile Giovanni Lolli offre un’occasione unica: le aziende ad alto contenuto di innovazione che si stanno installando all’Aquila hanno a disposizione un bacino di talenti e di competenze praticamente in casa. E’ uno stimolo formidabile a continuare a investire qui: quei laureati, che dicono i dati, uscendo dall’Universita’ del capoluogo trovano occupazione con particolare facilita’ (i dati sono importanti: tasso di occupazione al 66, 80 e 87 per cento in uno, tre e cinque anni dalla laurea), potrebbero farlo qui. La citta’ se ne gioverebbe, sotto tutti i punti di vista. A patto naturalmente, che quei percorsi di connessione e collaborazione tra sistema universitario e imprese siano rafforzati. Si discute tanto sul riutilizzo, a Milano, delle aree dove si e’ svolto Expo in una chiave di collaborazione tra laboratori di ricerca, universita’ e imprese. Un modello simile – commenta infine Pietrucci – possiamo applicarlo qui, le carte ci sono e sono in regola. Dobbiamo prenderne coscienza una volta per tutte”.
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