Prende il via a Roma, dal 15 al 18 giugno, la #Milionidipassi Experience, il grande tour multimediale ed esperienziale di Medici Senza Frontiere (MSF) che fino all’anno prossimo girerà tutta l’Italia per far vivere, oltre che conoscere, la realtà di milioni di persone che oggi nel mondo sono in fuga da guerre, violenze o povertà, e rilanciare l’appello perché sia garantito il diritto di tutti di avere salva la vita.
L’installazione, che sarà inaugurata a pochi giorni dalla Giornata mondiale del Rifugiato, è un’iniziativa della campagna di MSF #Milionidipassi dedicata alle persone in fuga. Tramite visori di ultima generazione che permettono di vivere un’esperienza virtuale a 360 gradi, lo spettatore si troverà immerso nelle drammatiche condizioni di chi è costretto a fuggire, negli estenuanti viaggi via terra e via mare che dalla Siria portano in Grecia e lungo i Balcani, nelle baracche fatiscenti dei campi profughi del Sud Sudan, dove centinaia di migliaia di persone sono sfollate e a causa delle violenze indiscriminate dovute al conflitto interno scoppiato due anni fa. Il tutto sotto la guida di operatori umanitari di MSF che hanno lavorato in prima persona in quei contesti e condivideranno la propria esperienza.
“Ogni giorno vediamo immagini di persone disperate sui barconi o lungo le rotte di terra e mentre la politica continua a considerarli soprattutto dei numeri, il pubblico rischia di abituarsi all’idea” ha detto Loris De Filippi, presidente di MSF. “Vogliamo immergere le persone comuni nella vita di chi fugge, di chi ha avuto la propria casa distrutta dalle bombe, di chi ha rischiato la vita di suo figlio su un barcone perché era l’unico modo per dargli un futuro, di chi ha intrapreso viaggi disperati perché semplicemente non aveva altra scelta. Coinvolgeremo così il grande pubblico nel nostro appello perché sia garantito a chi fugge il diritto di trovare sicurezza e condizioni di vita dignitose.”
Più di 60 milioni di persone nel mondo sono state costrette ad abbandonare la propria casa per sopravvivere, un’emergenza umanitaria epocale che ha colpito decine di paesi e che in Europa è aggravata dalle politiche dei muri e della deterrenza. Alle persone in fuga, siano sfollati interni, rifugiati nei paesi limitrofi, o i richiedenti asilo che in minima parte arrivano in Europa, MSF offre assistenza medico-umanitaria nei loro paesi e lungo le tappe del viaggio. A loro è dedicata la campagna #Milionidipassi, che vuole ridare umanità al tema delle migrazioni forzate e racconta i passi di chi è costretto a fuggire, i passi degli operatori umanitari per assisterli e quelli che tutti possono fare per sostenere questa azione.
“L’anno scorso ho coordinato i progetti di MSF in Sicilia, ho assistito a tantissimi sbarchi e ho ascoltato le storie disperate di migliaia di donne, uomini e bambini. È una drammatica routine che si ripete anche quest’anno”, ha detto la dottoressa Chiara Montaldo, una delle operatrici MSF che guiderà il pubblico nella tappa di Roma. “Non dobbiamo più accettare che chi fugge debba rischiare la propria vita in viaggi segnati da violenza, sfruttamento e paura. Chiunque senta sulla propria pelle quell’esperienza accoglierà queste persone con nuova umanità”.
Dopo la tappa di Roma, a Piazza San Silvestro dal 15 al 18 giugno, il tour della Milionidipassi Experienceproseguirà al Giffoni Film Festival (16-24 luglio), al Festival della Letteratura di Mantova (7-11 settembre), al Festival di Internazionale a Ferrara (30 settembre-2 ottobre), al Festival della Scienza a Genova (27 ottobre-6 novembre) e in tante altre località per tutto l’anno prossimo.
Tutte le informazioni su http://bit.ly/MilionidipassiExperience, mail milionidipassi.experience@msf.org
Negli ultimi anni MSF ha aumentato i propri sforzi per soccorrere le popolazioni in movimento, nei paesi colpiti dalle crisi e lungo tutto il percorso di fuga. Oggi MSF offre assistenza medico-umanitaria a sfollati, rifugiati e richiedenti asilo in più di 30 Paesi. In Europa, MSF ha triplicato i propri progetti per rispondere ai bisogni di rifugiati e migranti e lavora in Grecia, Balcani, Italia, Francia. Nel 2015, ha preso la decisione senza precedenti di avviare attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale e nel Mar Egeo.
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