«Il recente rapporto dell’Istat sull’andamento dell’economia agricola nel 2015 (rispetto al 2014) registra una fotografia del settore primario che ha raggiunto risultati importanti con l’aumento dell’occupazione e dei salari e con la crescita del Pil, ma con i prezzi all’origine che continuano a calare – dice Claudio Cressati, presidente di Confagricoltura Fvg -. Infatti, si registra una diminuzione dello 0,5 per cento nel 2015 e stanno continuando a diminuire, registrando un -13,9 per cento ad aprile 2016 su aprile 2015 (dato Ismea).
Nei primi mesi del 2016 si è sicuramente acuita la dinamica della deflazione e i prezzi non erano così bassi dal 2010. Il settore agricolo, comunque, offre ancora opportunità di lavoro e contribuisce alla lotta alla disoccupazione, ma necessita di misure adeguate per la semplificazione burocratica e l’alleggerimento degli oneri sociali. Dai dati Istat – pone in evidenza Cressati – emerge la crescita significativa dell’occupazione in agricoltura (+2,8 per cento) nel 2015. In aumento pure le retribuzioni dei dipendenti (+5,7 per cento); analogo incremento anche per gli oneri sociali a carico dei datori di lavoro (+5,7 per cento)». A dispetto della crisi generalizzata, nel 2015 c’è stato – osserva Confagricoltura Fvg sulla base del rapporto Istat – un balzo positivo del valore aggiunto agricolo, che è cresciuto del 3,8 per cento rispetto al 2014, quasi sei volte la crescita globale del Pil nazionale (+0,6 per cento). Si tratta però solo di un recupero rispetto agli anni passati e, nel primo trimestre del 2016, l’incremento rispetto al corrispondente trimestre del 2015, è stato più contenuto (+0,7 per cento) e inferiore all’aumento del Pil complessivo. Un dato che merita attenzione. Ad avviso di Confagricoltura Fvg, in conclusione, il settore agricolo continua a subire le dinamiche dei prezzi e mai a governarle.
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