“Le modifiche, gia’ dal novembre 2014, apportate al Piano regionale dei Rifiuti non prevedono, in Abruzzo, la realizzazione di alcun inceneritore”. Lo ha detto questa mattina a Pescara il sottosegretario con delega all’ambiente Mario Mazzocca, nel corso della riunione del tavolo di concertazione, che si e’ svolto nella sede della Provincia. Un incontro allargato alla partecipazione di tutti gli attori territoriali (Province, enti d’ambito, societa’ di gestione, associazioni, imprese che hanno competenza sulla tematica), durante il quale si e’ parlato dei nuovi indirizzi che sono stati inseriti nello strumento di programmazione.
“La nuova versione del piano si concentrera’ esclusivamente sull’implementazione del riciclo e recupero dei materiali, e sul potenziamento della raccolta differenziata – ha sottolineato Mazzocca – anche perche’ i dati degli ultimi 18 mesi ci confortano e spingono ad andare in questa direzione: nel 2010 la percentuale di raccolta differenziata in Abruzzo era del 28.1 per cento, mentre a fine 2014 aveva superato il 46 per cento. E il trend e’ in costante crescita”. La provincia con il dato piu’ alto e’ quella teramana con il 56 per cento, seguita da Chieti (53.6), L’Aquila (38.9) e Pescara (34.9). “Puntiamo alla diffusione dell’economia circolare – continua Mazzocca – nella direzione gia’ indicata dalla normativa nazionale ed europea, che portera’ anche benefici effetti sotto il profilo occupazionale, con la possibilita’ concreta di attenuare la pressione fiscale sui cittadini e la contestuale creazione di nuovi posti di lavoro”.
Per centrare gli obiettivi sono stati attivati ingenti investimenti destinati alla “Rete regionale del riciclo”. Per il suo ampliamento, che comprende 71 impianti pubblici su tutto il territorio abruzzese (tra piattaforme ecologiche, centri di raccolta e centri del riuso), la Regione ha previsto un finanziamento complessivo di 13 milioni e 700mila euro. Particolare attenzione, poi, sara’ riservata al recupero della frazione organica dei rifiuti e del verde (i prodotti vegetali), che si stima nel 2020 raggiungeranno le 165mila tonnellate, contro le 136mila del 2014. A meta’ luglio e’ previsto un nuovo incontro del tavolo di concertazione e subito dopo l’estate le modifiche al piano di gestione dei rifiuti saranno sottoposte all’esame dei competenti organi consiliari, per poi approdare all’esame del Consiglio regionale.
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