Le dichiarazioni del Prefetto Gabrielli nuovo Capo della Polizia ci danno conforto e sono una ulteriore conferma della linea che da da anni il SAP ha intrapreso.
Sin dal primo momento in cui si iniziò a parlare dell’assorbimento in blocco della Polizia Forestale da parte dei Carabinieri abbiamo sollevato fortissime critiche alla manovra e dubbi sul fatto che l’acquiescenza del precedente vertice del Dipartimento fosse finalizzata ad acquistare crediti ed eliminare resistenze per una eventuale nomina nel dopo pensione di Pansa ad incarichi di vertice in organismi interforze.
“La militarizzazione della Forestale rappresenta una involuzione democratica e i “padri della sinistra” che hanno promosso la legge 121 di smilitarizzazione della Polizia si stanno rivoltando nella tomba”, dichiara il Segretario Generale SAP Tonelli Gianni.
Ancora Tonelli: “il problema di razionalizzazione nel mondo della sicurezza è una esigenza reale ma quella intrapresa è la strada peggiore possibile. La scelta di far assorbire la Forestale nei Carabinieri è il risultato di una partita a Risiko tra vertici della Forze di Polizia in cui sono prevalsi interessi personali e di giubba sacrificando quelli della collettività e del Paese.”
Il SAP è fermamente convinto che la militarizzazione della Polizia Forestale e Ambientale debba essere rivista conciliando le esigenze di spending review con l’apertura di una Direzione autonoma inserita nel Dipartimento della Pubblica Sicurezza al fine di promuovere risparmio di spesa e coordinamento reale tra le Forze dell’Ordine.
Per queste ragioni il SAP, unitamente ai membri della Consulta Sicurezza del SAPAF (Forestale), del SAPPE (Penitenziaria) del CONAPO (Vigili del Fuoco) COISP (Polizia di Stato) e CONSAP (Polizia di Stato), si è fatto principale promotore della manifestazione del 15 ottobre scorso a Roma a cui hanno partecipato oltre diecimila appartenenti al Comparto Sicurezza.
Quanto sta accadendo, compreso il tardivo intervento dei sindacati confederali della Polizia, in consorteria con la passata gestione del Dipartimento della P.S., dimostra che le posizioni del Sindacato Autonomo di Polizia non erano per nulla strumentali e di critica gratuita nei confronti dell’attuale Governo ma nell’esclusivo interesse del Paese e della nostra democrazia.
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