Si confermano i farmaci per il sistema cardiovascolare quelli piu’ consumati dagli italiani, oltre mezza dose al giorno mediamente. Lo rileva il rapporto Osmed dell’Aifa sul consumo di farmaci, sottolineando che, sebbene siano i piu’ utilizzati, i medicinali cardiovascolari sono “scivolati” al terzo posto in termini di spesa (4.079 milioni di euro, 67,1 euro il dato pro capite), cedendo il primato agli antimicrobici.
La spesa per i farmaci cardiovascolari a carico del SSN e’ stata pari a 3.621 milioni di euro, con una lieve riduzione del -0,3%, rispetto all’anno precedente. L’Italia si conferma il terzo Paese europeo con la piu’ alta incidenza della spesa pubblica e privata per farmaci cardiovascolari erogati attraverso le farmacie territoriali (22,3% con esclusione della quota di spesa erogata in ambito ospedaliero) dopo Grecia (27,7%) e Portogallo (24,2%).
Al secondo posto per consumo i farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, quindi i farmaci del sangue e organi emopoietici e i farmaci per il Sistema Nervoso Centrale. I farmaci antineoplastici ed immunomodulatori si confermano al secondo posto in graduatoria tra le categorie terapeutiche a maggiore impatto di spesa farmaceutica complessiva. Aumentano consumi (+1,9%) e spesa (+7,5%) dei farmaci antineoplastici ed immunomodulatori acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche. In calo invece il comsumo di antibiotici, sceso del 2,7% nel 2015, mentre la spesa si riduce del -3,2%. I maggiori consumi si registrano in Campania, Puglia, Calabria e Abruzzo, mentre nella Provincia Autonoma di Bolzano, in Liguria, in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto si registrano i consumi piu’ bassi. L’uso inappropriato degli antibiotici e’ in calo e si riscontra prevalentemente nella cistite acuta, nell’influenza, nel raffreddore e nella laringotracheite acuta. Penicilline, macrolidi e chinoloni sono le categorie maggiormente impiegate.
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