E’ grande come una moneta da un euro: è un nuovo micro-pacemaker installato nei giorni scorsi al Policlinico di Modena. E’ 10 volte più piccolo di un pacemaker tradizionale, ed è stato posizionato direttamente dentro il cuore, ancorato con particolare alette, il tutto con il paziente “sveglio e collaborante”, un uomo di 73 anni che è già stato dimesso. “Si è trattato del primo impianto del genere nella nostra provincia”, annuncia il Policlinico di Modena dando conto dell’operazione riuscita dall’equipe della Cardiologia diretta da Giuseppe Boriani, attuale presidente dell’associazione italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione.
Una “grande novità“ per la cardiologia: il micro-pacemaker è privo di fili e “fornisce una nuova possibilità di cura ai pazienti con problemi clinici complessi”. Boriani spiega: “Abbiamo applicato il micro pacemaker a un paziente di 73 anni con problemi clinici particolarmente complessi e con episodi ricorrenti di svenimento nel qualele tecniche di impianto tradizionali erano ad alto rischio. Abbiamo pertanto scelto la strada dell’innovazione più avanzata”. I pacemaker tradizionali vengono posizionati sottopelle e collegati al cuore da un catetere; il micro-Pacemaker, invece, è “un sofisticato esempio di microtecnologia che permette di racchiudere tutto l’occorrente in un oggetto grande come una moneta che, quindi, può essere impiantato direttamente nel cuore. La batteria dura circa dieci anni“, dopo i quali il pacemaker va sostituito. “La procedura di impianto è molto particolare e impegnativa, ma tutto è andato bene e il paziente è andato a casa oggi”, aggiunge Edoardo Casali che ha eseguito l’impianto con Boriani.
Alla procedura ha partecipato anche Mauro Zennaro, della Cardiologia di Baggiovara diretta da Stefano Tondi, nell’ambito della sempre più stretta collaborazione fra le due cardiologie, già in atto per l’emodinamica e in fase di avvio per l’elettrofisiologia. In questa prospettiva, la dotazione tecnologica della Elettrofisiologia del Policlinico si sta potenziando con nuove apparecchiature all’avanguardia per il trattamento delle aritmie “e ciò permetterà di curare un maggior numero di pazienti con disturbi del battito cardiaco con tecniche di precisione (ablazione transcatetere) in grado di colpire zone critiche del cuore che determinano aritmie cardiache”, spiega il Policlinico. (Dire)
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