In quanto a fedelta’ fiscale “l’Abruzzo non e’ messo cosi’ male!”. Lo ha osservato stamane il generale di Brigata Flavio Aniello, comandante regionale della Guardia di Finanza, parlando nella caserma “Tito Giorgi” dell’Aquila, in occasione delle celebrazioni del 242esimo anniversario della fondazione del Corpo.
La considerazione del comandante riprende (seppur con le dovute cautele) uno studio condotto dalla Cgia di Mestre sulla base di 5 indicatori economici abbastanza significativi, dal quale emerge – ha riferito il comandante – che se il dato medio nazionale e’ pari a 100 l’Abruzzo si attesta a 101,3. Per quanto attiene allo stato attuale dell’economia abruzzese, il generale ha rilevato che, studiando i dati, oltre che della Cgia di Mestre, del Cresa, di Bankitalia e dell’Istat, “nella nostra regione la ripartenza”, seppur non eccessivamente accentuata”, “si comincia ad intravedere” e “i segnali di ripresa ci sono”, in particolare nel manifatturiero, nell’automotive e nell’agricoltura.
“Altri indici – ha proseguito il comandante – fanno emergere che un po’ di reddito sta iniziando a ricircolare, sia negli investimenti delle imprese che nei consumi delle famiglie”. E proprio sullo stato attuale dell’economia abruzzese e sul ruolo delle Fiamme Gialle, Aniello ha sottolineato che il Corpo “opera quotidianamente a tutela e ‘a fianco’ dei cittadini onesti per costruire insieme un futuro migliore per le nuove generazioni”: Corpo che “non si e’ mai lesinato in attenzione, sensibilita’ e comprensione nei confronti dei contribuenti onesti”. “Ovviamente i controlli fiscali non mancano ma l’illegalita’ in questo settore – ha ribadito il generale – e’ sostanzialmente nella media nazionale”.
“Importante – ha quindi rilevato il comandante – e’ contribuire alla riduzione del carico fiscale, come vuole il governo, attraversole leve che ci sono piu’ consone: la scoperta di maggiori basi imponibili sottratte a tassazione, piu’ frequenti controlli sulla spesa pubblica ed assicurando condizioni di mercato ideali per le imprese che vogliono competere tra di loro in sana e leale concorrenza. In regione si gestiscono molti fondi comunitari e nazionali oltre quelli attinenti alla ricostruzione post-sisma del 2009. Le provvidenze stanno arrivando e, fino ad oggi, hanno gia’ permesso (con risorse pubbliche pari a poco piu’ di 4 miliardi di euro) la ricostruzione ‘privata’ di circa il 30% nei centri storici e del 95% nelle periferie urbane. E in questo contesto la Guardia di Finanza monitorera’ il giusto utilizzo di questi fondi di concerto con la Magistratura sia ordinaria che contabile.
E’ evidente – ha aggiunto Aniello – che il controllo della spesa pubblica si attua anche con capillari controlli”. Nel ricordare come la Finanza sia in prima linea nella lotta alla criminalita’ organizzata per ricostruire e stroncare la filiera del falso, tutelando cosi’ il mercato dei beni e servizi, “la nostra specialita’ – ha aggiunto il comandante – e’ anche quella di aggredire i cosiddetti reati ‘invisibili’ che si celano dietro illeciti da strada, che sono quelli societari, contabili e, in genere, di natura fiscale. L’attivita’ della Finanza – ha voluto rimarcare il generale – non e’ vessatoria – ma anche le piccole infrazioni non possono non essere perseguite, anche perche’ costituiscono substrato della consistente evasione fiscale di massa che incide poi non poco sul disavanzo pubblico”. Il comandante ha infine ricordato che, oltre a concorrere con le altre forze di polizia a competenza generale nell’ordine e nella sicurezza pubblica, la Guardia di Finanza attua un efficace controllo dei traffici illeciti perpetrati via mare, tra i quali il potenziale pericolo della immigrazione clandestina che, invero, non ha ancora intaccato le nostre coste, attraverso un apposito dispositivo aeronavale con base a Pescara”.
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