Sono cresciuti dell’1,4% nel 2015 in Italia, i consumi non alimentari. E’ quanto emerge dai risultati della quattordicesima edizione dell”Osservatorio Non Food di GS1 Italy’, lo studio realizzato in collaborazione con TradeLab che dal 2002 monitora il settore dei beni non alimentari.
“L’edizione 2016 si e’ concentrata sui numeri e sull’andamento del settore – finalmente positivi – e ha indagato il percorso di acquisto compiuto dal consumatore lungo tutti i touchpoint, fisici e digitali” commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. “Negli ultimi 5 anni il consumatore italiano si e’ fermato; spaventato da una crisi che non passava mai e da profonde riflessioni sul suo stile di vita” prosegue Cuppini. “Dopo anni di estrema prudenza, qualcosa sta cambiando: si torna a cambiare l’auto e si e’ attratti da consumi innovativi. L’ultimo anno si e’ chiuso con un segno positivo, che riflette una ripresa in quasi tutti i comparti”.
Per quanto riguarda i punti vendita, oggi si parla di circa 4 mila in meno con un bilancio, tra aperture e chiusure, nel 2015, pari al -0,8% in un anno. Particolarmente penalizzati i settori edicola, libri e cancelleria (-2.4%) e i prodotti tessili e biancheria per la casa (-2.3%). Per contro, si registra un incremento nelle aperture di punti vendita per i settori legati all’elettronica, informatica e telefonia (+1,9%). L’andamento positivo nei consumi si riflette in una evidente ripresa in quasi tutti i comparti monitorati dall’Osservatorio. I comparti che crescono maggiormente sono: elettronica di consumo (+5,0%), giocattoli (+6,0%), mobili e arredamento (+1,3), edutainment (+4,1%), prodotti di profumeria (+3,6%) e prodotti di ottica (+4,1%).
Positivi anche i segnali per bricolage (+0,8%), articoli per lo sport (+0,5%) e casalinghi (+0,8%). Dalla ricerca, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione di 750 interviste, e’ emerso chiaramente come il canale fisico – definito piu’ efficace – sia ancora il canale prevalente sia nel caso di ricerca di informazioni sia per l’acquisto vero e proprio (45 % nell’elettronica, 43% negli elettrodomestici, 47% nell’entertainment).
E i vantaggi che il consumatore identifica con il canale fisico sono strettamente legati ai concetti di servizio e di supporto pre e post vendita (oltre il 40% in tutti e tre i comparti indagati, con punte del 52% dei rispondenti del comparto elettronica che riconoscono al post vendita del punto vendita fisico il valore piu’ importante). Al canale digitale – definito piu’ efficiente – vengono invece riconosciuti maggiori concorrenza di prezzo, rapidita’ e risparmio di tempo, nonche’ ampiezza di scelta e praticita’ in termini di visita/utilizzo.
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