Con 36 milioni di euro di risorse comunitarie, nazionali e regionali la Sardegna può avviare gli interventi del FEAMP 2014-2020: lo prevede una delibera approvata oggi dalla giunta regionale su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. Opportunità per le imprese.
“Abbiamo più che raddoppiato la nostra quota di risorse UE rispetto al precedente ciclo e disponiamo dunque 18 milioni a carico UE, ai quali si aggiungono circa 12,5 milioni di provenienza statale e 5,3 milioni da fondo regionale – dice l’esponente della Giunta –. A queste risorse a gestione regionale si aggiungono per le nostre imprese le opportunità dei bandi nazionali a carico della quota direttamente gestita dallo Stato: lavoreremo a stretto contatto con il Ministero affinché siano accessibili e idonei a favorire lo sviluppo delle nostre imprese di pesca e acquacoltura”. La delibera dispone anche “l’immediato avvio dei gruppi di azione locale, ora chiamati FLAG, per i quali abbiamo recuperato risorse: favoriranno l’attuazione delle misure FEAMP in linea con la programmazione unitaria della Regione”. Ottenute maggiori risorse.
Il FEAMP è il fondo per la politica marittima e della pesca dell’UE per il periodo 2014-2020 ed è la continuazione di quello che è stato il FEP (Fondo europeo pesca) nel ciclo di programmazione 2007-2013. Tra gli obiettivi, promuovere una pesca e un’acquacoltura competitive e sostenibili, favorire l’attuazione della Politica comune della pesca e promuovere uno sviluppo territoriale equilibrato. “Nel precedente ciclo di programmazione, il 75% delle risorse era appannaggio delle Regioni ex-Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) e alla Sardegna restavano briciole: solo il 2,8% del totale, poco meno di 8 milioni – spiega l’esponente della Giunta Pigliaru -. Facendo leva sui criteri comunitari dei assegnazione del FEAMP e con un continuo impegno, siamo riusciti a riequilibrare la situazione e ottenere maggiori fondi”.
Pesca e acquacoltura sostenibile. I quasi 36 milioni di euro sono inizialmente così ripartiti tra le varie misure del Programma FEAMP per favorire l’avvio degli interventi (è prevista una successiva rimodulazione): per lo Sviluppo sostenibile di pesca e acquacultura, sono assegnati rispettivamente 10.133.202 e 13.033.276 euro; per il Capo 3, relativo alla sostenibilità delle zone di pesca e di acquacultura, sono disponibili circa 5,3 milioni; per le misure connesse alla commercializzazione e alla trasformazione, sono previsti 5,7 milioni mentre per l’assistenza tecnica vengono stanziati poco meno di 1,7 milioni.
La delibera inoltre stabilisce come Organismo Intermedio dell’Autorità di Gestione il Servizio pesca e acquacoltura della Direzione Generale dell’Assessorato dell’Agricoltura mentre come Organismo Intermedio dell’Autorità di Certificazione agirà l’Agenzia Laore Sardegna. Ora via allo sviluppo locale partecipativo. “Siamo riusciti a recuperare i ritardi legati all’approvazione dell’Accordo tra le Regioni e possiamo iniziare l’attivazione dei FLAG, i gruppi di azione locale per la pesca precedentemente denominati GAC – dice Elisabetta Falchi – Entro il 29 ottobre andrà completata la selezione del primo ciclo di strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo”. Come tutte le risorse, anche il FEAMP rientrerà nella programmazione unitaria regionale.
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