Sono circa 3,2 milioni gli italiani asmatici, e quasi uno su dieci è un malato grave. Circa 250mila persone, quindi, soffrono di questa malattia che diventa, giorno dopo giorno, anche a causa della forte resistenza agli antibiotici, sempre più onerosa e problematica nella cura. Uno su tre di questi, inoltre, ha meno di 14 anni. E se si pensa che sono più di 10 milioni di persone che convivono con una o più allergie, si capisce quanto sia importante intervenire facendo “network”.
UNA NUOVA RETE – L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), insieme all’Associazione Italiana Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri (AAIITO), lancia il registro Nazionale sull’Asma Grave che, accostandosi al già esistente Registro realizzato dalla Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) focalizzato sull’asma nel Bambino, consentirà di avere, per la prima volta in Italia, una visione d’insieme della patologia nell’adulto e nel bambino.
Questo importante risultato è stato determinato dalla volontà dei Presidenti delle tre Società scientifiche di far dialogare i registri attraverso lo stesso linguaggio. Infatti a gestire la piattaforma che ospiterà i dati sarà lo stesso Provider:il Consorzio Interuniversitario senza scopo di lucro CINECA di Bologna. Questo modello operativo garantirà l’uniformità nella raccolta dei dati e una conseguente analisi statistica aggregata degli stessi, pur mantenendo i due registri autonomi.
AUMENTO DEI CASI DURANTE L’ESTATE – Secondo lo studio pubblicato su Environmental Health, che ha preso in considerazione i 116mila casi di ricoveri ospedalieri dovuti all’asma in alcune città americane tra il 2000 e il 2012, il rischio di asma è particolarmente alto durante i mesi estivi, aumentato del 23% in coincidenza dei giorni più caldi. Più vulnerabili i bambini e i ragazzi, tra i 5 e i 17 anni d’età. Con la pioggia intensa il rischio di dover ricorrere alle cure ospedaliere è maggiore dell’11%. D’altra parte è noto da tempo il rischio legato ai temporaliche provocano la rottura dei granuli dei pollini, con liberazione nell’aria degli allergeni che vengono poi diffusi dai forti venti che si associano ai temporali, e questo porta ad un incremento del rischio di gravi attacchi di asma nei soggetti allergici.
I COSTI DELLE ALLERGIE – Una scommessa, quella portata avanti del Registro, che si propone non soltanto di tutelare i pazienti, ma di ridimensionare anche i costi pubblici del Sistema Sanitario Nazionale. Le allergie respiratorie, in particolare rinite allergica ed asma allergico, rappresentano infatti un costo medico ed economico davvero importante.
“Nel complesso si è stimato – spiega Maria Beatrice Bilò, Presidente Aaito – che in Italia il peso economico complessivo connesso alle allergie respiratorie e alle loro principali complicanze è di circa 74 miliardi di euro, di cui il 27,5% è associato a costi indiretti (ovvero perdita di produttività) e il 72,5% a costi diretti (costo dei farmaci e delle ospedalizzazioni). In particolare per asma allergico, rinite allergica, rinite allergica associata ad asma, congiuntivite allergica, si stima una spesa media annua rispettivamente di 1,35 miliardi di euro, 1,72 miliardi di euro, 1,62 miliardi di euro, 0,46 miliardi di euro”.
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