“Il si’ alla Brexit e’ una notizia grave per tutta l’Europa. Ora si apre un lungo e complesso periodo di negoziati per definire le modalita’ con le quali la Gran Bretagna si separera’ dall’Unione, e c’e’ il rischio che in parallelo prenda forza la richiesta di altri Stati di uscire o di rinegoziare le condizioni della loro permanenza. Ma la vittoria del leave e’ soprattutto la dimostrazione degli esiti ai quali ha condotto l’europeismo timoroso e incoerente di questi anni, insieme ai disastrosi effetti delle politiche di austerita’”. Lo dice la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini.
“Non si puo’ dimenticare, infatti, che per consentire alla Gran Bretagna di restare- prosegue- le erano state fatte concessioni che comunque intaccavano i principi e i valori fondamentali dell’Unione: era stata pericolosamente messa in discussione la liberta’ di circolazione e l’eguaglianza di trattamento sul lavoro tra i cittadini di un Paese e quelli degli altri Stati Ue, cosi’ come il godimento delle stesse prestazioni sociali. Neanche questo e’ servito”. “Il referendum britannico – dice ancora- puo’ tuttavia diventare un’opportunita’ di rilancio della costruzione europea se prevarra’ la consapevolezza che e’ giunto invece il momento di una svolta strategica. Alle grandi sfide del presente – dal lavoro ai flussi migratori, dal terrorismo al cambiamento climatico – puo’ rispondere solo un’Europa politicamente piu’ unita e piu’ forte.
I Paesi che non avvertono l’urgenza di procedere verso una maggiore integrazione europea, ma sono disponibili a condividere soltanto il mercato interno, non devono sentirsi costretti in un percorso che non li convince. Pero’ non possono pretendere di frenare tutti gli altri”.
Dello stesso tono, su Twitter, il commento di Grasso: “Grande dispiacere per il risultato Brexit. Ora e’ il momento della coesione, l’Ue dovra’ reagire al momento difficile rafforzandosi”. (Dire)
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