Addio a Bud Spencer. L’attore, interprete di innumerevoli film tra cui gli indimenticabili spaghetti western con Terence Hill, si e’ spento a 86 anni. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha parlato con la famiglia per porgere le proprie condoglianze.
“Scompare un grande interprete del nostro cinema che nel corso della sua lunga carriera ha saputo divertire intere generazioni e conquistare il pubblico con la sua grandissima professionalità” ha detto il ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, Dario Franceschini.
E’ stato campione di nuoto, attore, aviatore ed altro ancora. Ma se gli si chiedeva, come in una recente intervista per festeggiare i suoi 86 anni, a quali successi tenesse di piu’, Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer rispondeva senza esitazione: “Ai successi sportivi”, perche’ non determinati dal pubblico incostante ma sempre dal sacrificio personale. E perche’ lo sport, ricordava ancora nell’intervista, “insegna la decenza”: ogni conseguimento ti puo’ essere tolto domani da un altro piu’ bravo di te.
Disincanto, ironia, bonomia: sono i tratti per cui Bud Spencer, napoletano del ’29 di Santa Lucia, coetaneo e amico (abitavano nello stesso palazzo) dello scrittore Luciano De Crescenzo, ha ottenuto un successo cinematografico globale. Tuttora e’ fra i pochi attori italiani a essere conosciuto in tutto il mondo.
La sua carriera pubblica comincia da sportivo, quando trasferitosi con la famiglia a Roma nel 1940 si afferma nel nuoto mentre studia chimica all’universita’. E’ il primo italiano a scendere sotto il minuto nei cento metri stile libero e diventa nazionale, conseguendo risultati importanti ai Giochi del Mediterraneo del 1951 (due argenti), quindi alle Olimpiadi di Helsinki del ’52 e successivamente ai Giochi del Mediterraneo di Barcellona, dove vince nel ’55 la medaglia d’oro con la nazionale.
Inquieto, desideroso di scoprire il mondo al di la’ delle vasche o della vita da studente a Roma (ma non si laureera’ mai) parte per il Sudamerica e fa esperienze disparate: dallo stradino al pilota automobilistico. Quando torna a Roma tenta varie esperienze artistiche e finisce sotto contratto con la Rca come paroliere, recita in alcune particine cinematografiche col nome ancora di Carlo Pedersoli finche’ nel ’67 non accetta un ruolo nella pellicola “Dio perdona…io no!” con Mario Girotti (Terence Hill), cominciando le fortune che dividera’ per anni con il partner sulla scena. Lui fisico imponente, bonaccione ma temibile; Girotti piu’ sveglio, agile, scaltro.
E’ del 1970 “Lo chiamavano Trinita’”, primo di tanti film di culto fra i quali “Anche gli angeli mangiano fagioli” (1973), “…Altrimenti ci arrabbiamo” (1974) e la serie di “Piedone” in cui interpreta il bonario ma implacabile commissario Rizzo, sia a Napoli sia all’estero, fino a “Piedone a Hong Kong” del ’75 quando le sue coreografie saranno in grado di fare parodia dei kung fu movies all’epoca di grande successo, e con un tratto cosi’ personale che riuscira’, a parte lui, soltanto a Jackie Chan.
Molte anche le serie televisive di successo, in particolare “Detective extralarge” dal ’91 al ’93 e “I delitti del cuoco” del 2010.
Pilota di elicotteri e di aerei, fondatore di una compagnia aerea, appassionato giocatore di roulette e molte altre cose, il gigante buono ha sempre rivendicato, o non ha dimenticato, la sua appartenenza a Napoli e si e’ molto “divertito”, come il vecchio amico di condominio Luciano De Crescenzo, coltivando i filosofi classici. Cose che nessuno, o quasi, da Piedone si poteva aspettare.
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