Al culmine di una lunga e a tratti tumultuosa giornata di discussione in aula, condita dal presidio di protesta dei sindacati e dalle colorite contestazioni di gruppi antagonisti al di fuori di Palazzo Pirelli, nella serata di ieri il consiglio regionale lombardo approva con 41 voti favorevoli e 28 contrari il progetto di legge sulla riforma delle discipline in ambito abitativo. Un progetto di legge promosso dall’assessore e vicepresidente regionale Fabrizio Sala, che si mostra “ovviamente soddisfatto”, descrivendo la legge come “altamente partecipata”, riconoscendo come il settore abitativo pubblico sia “un settore che manca di finanziamenti nazionali”, cogliendo l’occasione per dichiarare che “nella legge non c’è scritto da nessuna parte che i canoni aumentano“.
Rivolgendosi poi al consigliere Pd Enrico Brambilla che aveva dichiarato come non si capisse se i canoni abitativi aumentassero o meno, Sala replica dicendo che in campagna elettorale per le amministrative “è stato proprio il Pd a far circolare la voce che le tariffe sarebbero aumentate, con la lettera firmata anche da Beppe Sala”, e dimostrandosi dispiaciuto di “ricevere il voto contrario di consiglieri che avevano iniziato a collaborare con il progetto”. Il riferimento è proprio alla rinuncia soprattutto da parte del Pd e di Patto Civico, dubbiosi soprattutto circa la gestione di Aler. (Dire)
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