La Giunta regionale, presieduta dal presidente Luciano D’Alfonso, questa mattina, ha approvato, su proposta dell’assessore con delega al Sociale, Marinella Sclocco, il Piano sociale regionale 2016-18, frutto di un anno e mezzo di lavoro. Il documento, che punta su innovazione, integrazione e sostenibilita’, sara’ ora inviato al Consiglio regionale per l’approvazione definitiva.
“Si tratta di un Piano rivoluzionario per il metodo altamente innovativo che ha visto il coinvolgimento diretto di Istituzioni, associazioni e cittadini in un percorso partito ad ottobre 2014 e proseguito ad ottobre 2015 con l’approvazione delle linee guida. L’auspicio – ha dichiarato Marinella Sclocco – e’ che il Consiglio regionale comprenda appieno la portata di questo fondamentale strumento di programmazione e faccia in fretta ad approvarlo per renderlo al piu’ presto operativo e fruibile dai cittadini”.
Il Piano sociale di ambito, atteso da ben 17 anni, e’ finanziato direttamente con il Fondo Sociale Regionale (10 milioni 800 mila euro) mentre il Fondo Nazionale Politiche Sociali ha assegnato all’Abruzzo circa 6 milioni 800 mila euro. “Un Piano – ha commentato l’assessore Sclocco, che si e’ avvalsa della collaborazione dell’assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, e di una Cabina di Regia – che fara’ compiere all’Abruzzo un salto in avanti di parecchi anni e che rimettera’ in campo quelle regole che dovranno garantire qualita’ dei servizi sia per i cittadini che per i professionisti del settore”. Gli aspetti demografici del Piano sociale regionale mettono in evidenza una popolazione che in Abruzzo raggiunge 1 milione 327 mila abitanti con un tasso di crescita naturale di – 3,9 abitanti ogni mille per anno (quindi, in Abruzzo si perdono 4 abitanti ogni mille l’anno) e un indice di vecchiaia di 179,5 punti su mille (in 10 anni e’ cresciuto di 23 punti). Le famiglie sono 554.710 con 2,4 componenti medi mentre gli stranieri sono 86.245, pari al 6,5% del totale della popolazione (media italiana 8,2%). Un contesto demografico che si e’ tenuto nel debito conto al momento di calare nel Piano le principali scelte strategiche.
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