I lavori, che serviranno a effettuare il taglio della diga foranea del porto di Pescara, partiranno a breve, con l’approvazione del nuovo Piano regolatore portuale. Lo ha annunciato questa mattina il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, che è intervenuto in una conferenza stampa dove ha illustrato lo studio che consente di accertare la spinta idraulica del mare una volta tagliata la diga foranea.
L’integrazione tecnica è stata necessaria per consentire al nuovo Piano regolatore portuale di essere approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. “Lo studio, realizzato dalla società Beta, ha rilevato la piena sostenibilità del flusso idraulico previsto con il taglio della diga foranea – ha osservato il presidente Luciano D’Alfonso durante la conferenza stampa ?. L’integrazione è stata richiesta dai tecnici dopo le ultime sciagure fluviali e marittime avvenute negli ultimi anni ed è finalizzata a implementare il livello di sicurezza nell’area portuale. La costruzione della diga foranea, risalente al 1992, è stata la conseguenza di un disastro ma, negli anni, come è noto, ha svolto più un ruolo di otturamento del canale che di salvaguardia. Con questo intervento garantiremo, invece, sia la manutenzione delle acque del porto, sia la sicurezza della navigazione del canale. Lo studio – conclude Luciano D’Alfonso – si incastra poi con gli interventi di messa in sicurezza del fiume Pescara, programmati nel tratto tra i Comuni di Cepagatti e Pescara, che prevedono la realizzazione di casse di espansione fluviali”.
“Pescara avrà un nuovo depuratore per migliorare la qualità delle acque”. Lo ha annunciato questa mattina il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, a margine della conferenza stampa convocata per illustrare i contenuti dello studio finalizzato a concludere il procedimento amministrativo di approvazione del nuovo Piano regolatore portuale di Pescara. “La Regione eroga i fondi, circa 12 milioni di euro, la scelta del sito spetta al Comune, mentre la tecnologia gestionale la prendiamo a livello internazionale – ha aggiunto D’Alfonso, ricordando il suo ultimo viaggio istituzionale a Tel Aviv dove ha studiato il ciclo idrico locale – Unendo questi tre fattori sarà possibile realizzare il nuovo depuratore a Pescara”.
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