“Le elites politico-governativa di Unione Europea e Italia non perdono occasione per promuovere la disgregazione dell’Europa, terzo mercato mondiale dopo Cina e India, imponendo direttive a favore dei potentati economici e ratificate da un Parlamento nazionale ostaggio dell’oligarchia renziana”. Così il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (RP) che spiega: “Dopo il sì del Senato, il 30 giugno anche la Camera ha recepito la direttiva europea (legge europea 2015-2016– C. 3821-A) che consente, tra l’altro, la vendita dell’olio d’oliva con un termine di conservazione superiore ai 18 mesi previsti finora dalla legislazione italiana”.
“Mi aspetto ora – dice De Vincenzi -, di ascoltare una voce chiara e forte da parte del tandem ‘Marini-Cecchini’ che, contraddicendo il voto favorevole dei deputati umbri Ascani, Giulietti e Verini (per quanto noto), sostenga il comparto olivicolo umbro che, come in altre occasioni, subisce scelte imposte da un PD allineato contro gli interessi dei piccoli produttori”.
De Vincenzi sottolinea che il provvedimento in questione “è stato votato favorevolmente anche dai deputati umbri del PD Ascani, Giulietti e Verini ed è passato con 208 voti a favore e 103 contrari ratificando così anche l’articolo 1 della legge Ue che elimina l’indicazione in etichetta della data di imbottigliamento, sostituita da una generica definizione ‘da consumare preferibilmente entro…’. La legge abolisce anche il differente colore (“cromatura”) delle etichette delle miscele di oli comunitari per distinguerli da quelli made in Italy, a favore di un’indicazione stampata con inchiostro indelebile che con più difficoltà sarà percepita dall’acquirente. Dopo l’invasione delle produzioni straniere – aggiunge -, con l’eliminazione della data di scadenza dalle confezioni d’olio, viene inferto un nuovo colpo basso alle produzioni italiane di qualità che
favorirà le multinazionali e i grandi marchi industriali, ma non certo i consumatori e i piccoli produttori che sono l’asse portante del mercato e del sistema agricolo nazionale ed umbro in particolare”.
Il consigliere De Vincenzi, nella sua nota, prosegue nell’analisi della normativa approvata dal Parlamento e rileva che le conseguenze saranno “che si favorisce così di fatto la vendita di olio vecchio, senza salvaguardare né la tasca né la salute dei consumatori. È infatti scientificamente acclarato, checché ne dica l’UE, che con il passare del tempo l’olio di oliva, come qualsiasi prodotto oleario, peggiora le proprie caratteristiche organolettiche e salutari a seguito del decadimento di antiossidanti come polifenoli e vitamine. Elementi, quest’ultimi, non solo fondamentali per la conservazione del prodotto, ma anche e soprattutto nel rallentare i processi degenerativi cellulari del consumatore. Insomma – avverte -, questa norma non farà che aggravare il già complicato momento dell’olivocoltura nazionale, favorendo ulteriormente, dopo il recente via libera all’importazione di altre 35.000 tonnellate in più all’anno di olio d’oliva tunisino, il rischio delle frodi a danno dei consumatori e la penalizzazione del comparto agricolo”.
Rispetto a tutto ciò De Vincenzi si chiede “su quale pianeta i rappresentanti del PD umbro e nazionale pensino di vivere. Un comportamento il loro – conclude – stigmatizzato peraltro anche dall’intervento della deputata PD Mongelli, prima firmataria della legge ‘Salva olio’, che si è vista costretta a dissociarsi dal partito, dicendosi ‘molto delusa per quanto è accaduto: da un lato l’antitrust multa le aziende che hanno venduto falso olio extravergine, dall’altro si approvano norme contrarie ai consumatori. Io ho votato contro perché sono coerente fino in fondo con le battaglie sull’olio che ho condotto finora e non capisco questo comportamento schizofrenico. Di fatto è stato dato l’ok a una norma che favorisce lo smaltimento di olio vecchio, mentre numerosi studi hanno dimostrato che con il tempo l’olio di oliva modifica le proprie caratteristiche nutrizionali”.
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