Il primo trimestre 2016 ha visto una riduzione dei finanziamenti, nel settore abitativo per investimenti dell’11,1% e la situazione di liquidita’ delle imprese e’ ulteriormente penalizzata per le imprese che operano con la pubblica amministrazione, che continua a pagare in ritardo dopo 168 giorni, contro i 60 giorni previsti dalla normativa. E’ quanto si legge su “L’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni” presentato oggi dall’associazione dei costruttori.
“L’accesso al credito, per il settore delle costruzioni – sottolinea lo studio – continua ad essere estremamente problematico. Nel settore abitativo, il primo trimestre 2016 ha visto una riduzione dei finanziamenti per investimenti dell’11,1%, che si va ad aggiungere al -10,6% del 2015. Complessivamente, si e’ passati dai 31,5 miliardi di euro erogati nel 2007 ad appena 8 miliardi erogati nel 2015, una diminuzione che supera il 70%. Di contro, la domanda di credito da parte delle imprese e’ aumentata. Oltre il 32% delle imprese aderenti all’indagine Ance ha registrato una crescita del fabbisogno finanziario per sostenere gli investimenti. La mancanza di liquidita’ diventa un problema ancora piu’ rilevante soprattutto per le imprese che operano con la Pa, che continua a pagare in ritardo nonostante gli impegni fissati dalla Direttiva europea. Nei primi sei mesi del 2016, infatti, le imprese che realizzano lavori pubblici sono pagate mediamente dopo 168 giorni, contro i 60 giorni previsti dalla normativa. Questo dato, inoltre, interrompe un trend di diminuzione dei tempi di pagamento in atto dal 2014 per gli sforzi fatti dalle istituzioni”.
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