Il 5 luglio il Parlamento Europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, ha approvato a larga maggioranza il “Rapporto sulle politiche commerciali dell’UE e le norme sociali e ambientali, i diritti umani e la responsabilità delle imprese”, relatrice Eleonora Forenza.
Il rapporto è un forte monito del Parlamento europeo che chiede che sia giuridicamente vincolante il rispetto dei diritti umani, sociali e dell’ambiente, negli accordi commerciali internazionali dell’UE.
Il testo approvato chiede che ogni accordo includa una clausola giuridicamente vincolante sui diritti umani, e che la sua piena attuazione sia rigorosamente e costantemente monitorata.
Il rapporto chiede inoltre alla Commissione europea di agire in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC-WTO) per promuovere la definizione di regole applicabili per la gestione sostenibile delle catene di approvvigionamento globali delle multinazionali.
Inoltre, si insiste sul fatto che i paesi firmatari di accordi commerciali con l’Unione europea debbano essere obbligati a ratificare e attuare le convenzioni fondamentali del lavoro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL-ILO), e sulla necessità di mantenere e rafforzare il ruolo dell’OIL nei negoziati per gli accordi commerciali.
Si afferma la necessità di valutare l’impatto di genere degli accordi commerciali, sia ex ante che post.
Si chiede poi la piena trasparenza nei negoziati, che ancora manca a quelli in corso, come il TTIP e il Tisa.
La mancanza di trasparenza è infatti a nostro avviso uno dei motivi per cui le persone non hanno fiducia nella politica dell’UE. Dopo il voto sulla Brexit, l’Ue non può continuare come nulla fosse, senza cambiare. l’UE non può continuare a demolire i diritti sociali e del lavoro, attraverso politiche neoliberiste e austerità. Le persone, i loro diritti, i diritti umani e sociali, devono sempre venire prima dei profitti.
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