Il giorno dopo l’incidente ferroviario avvenuto ieri mattina intorno alle 11,30 tra Corato e Andria, sulla rete Bari-Nord, che collega Barletta al capoluogo pugliese, ancora non è definitivo il bilancio dei morti. Per ora se ne contano 27. Intanto, per tutta la notte sono andate avanti e proseguono anche stamani le operazioni dei vigili del fuoco e degli altri operatori nella zona dello scontro tra i due treni della Ferrotramviaria. I cani molecolari hanno individuato altri resti e si sta provvedendo al recupero. Si pensa possa trattarsi di quelli del secondo macchinista che ancora manca all’appello. Ieri sera si sono contati 27 vittime ma nell’obitorio del Policlinico ce ne sono soltanto 22; una 23esima sta arrivando dall’ospedale di Andria. A riferirlo Franco Introna, responsabile dell’Istituto di Medicina legale di Bari.
All’obitorio del Policlinico di Bari è in corso il riconoscimento delle vittime dello scontro ferroviario di ieri con i parenti. Sebbene si siano contati 27 morti alla fine della giornata di ieri, al momento ci sono soltanto 22 cadaveri nell’Istituto di Medicina legale e un altro e’ in arrivo dall’ospedale di Andria. Tra le vittime un ragazzo di 15 anni, Antonio Summo, di Ruvo: era andato ad Andria e stava facendo ritorno a casa quando c’e’ stato lo scontro. Lo hanno trovato morto tra le lamiere. E’ morto anche un agricoltore, Giuseppe, colpito da una scheggia di metallo alla testa. Anche per lui non c’e’ stato scampo.
Nella notte i vigili del fuoco e le forze di polizia hanno recuperato una scatola nera di uno dei due treni coinvolti nello scontro nelle campagne tra Andria e Corato. Dell’altra scatola nera e’ stato recuperato solo un frammento.
Dalle apparecchiature si potra’ ricostruire anche gli ultimi momenti della corsa dei treni sino al momento dell’impatto, a che velocita’ andavano i convogli e se c’e’ stato un tentativo di franata. Nella zona dell’incidente si e’ lavorato a ritmi serrati e l’area e’ stata parzialmente liberata dalle lamiere, ed anche alcuni vagoni sono stati rimossi grazie all’utilizzo di gru ed escavatori.
“E’ un disastro.. come se fosse caduto un aereo”. Queste le prime parole affidate a facebook dal sindaco di Corato, Massimo Mazzilli. E di “inferno” e di “macello” ha parlato anche piu’ di uno dei superstiti. Immediato l’appello ai donatori di sangue, puntualmente raccolto dai tanti che si sono presentati negli ospedali della zona.
La Polfer di Bari, cui sono state delegate le indagini sul disastro ferroviario sulla Andria-Corato, ha sequestrato gia’ ieri nelle stazioni di Andria e Corato documentazione che potra’ essere utile per capire se effettivamente ci sia stato un errore nella segnalazione di partenza da una delle stazioni interessate. Come ha gia’ affermato il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, uno di quei treni non doveva essere in movimento sui binari in quel momento. Anche se il problema potrebbe essersi registrato nella stazione di Andria. Questo materiale, insieme a una delle scatole nere recuperate ieri sera, consentira’ probabilmente di accertare l’esatta modalita’ dello scontro tra i due treni.
Le indagini sono coordinate per ora dal procuratore facente funzioni di Trani, Francesco Giannella, insieme alla pm di turno Simona Merra. Ma in mattinata, negli uffici della Procura tranese, dovrebbe essere costituito un pool di indagini del quale faranno parte altri magistrati. L’inchiesta e’ al momento a carico di ignoti con le ipotesi di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Ma e’ probabile che nelle prossime ore ci sarA l’iscrizione dei primi indagati.
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