Giunge alla sua seconda edizione “L’Arte a Palazzo”, rassegna internazionale contemporanea che si tiene in Firenze, a Palazzo Bastogi, sede del Consiglio Regionale Toscana. L’evento, caldeggiato dall’on.le Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale, è stato ufficialmente presentato con una conferenza stampa alla quale hanno preso la parola, oltre al Presidente Giani, il critico d’arte aquilano Emidio Di Carlo, Massimo Bigioni Presidente Raion Arte Cultura, Stefania Montori, curatrice Eventi, Angelo Fortunati Presidente AFAD di Terni.
La nuova rassegna annovera 36 artisti per un totale di 130 opere, su una tematica che affonda la sue radici sul piano storico/culturale/economico con chiara proiezione nell’arte contemporanea. ”Dai Tintori ai Battiloro” (tra storia ed innovazioni) è il titolo del nuovo percorso ideato dalle Associazioni “Aion Arte” di Spoleto/Leonessa, “Spazio Arte” di L’Aquila, A.F.A.D. (Associazione Famiglie Disabili Terni), “Association Lucozart di Verdelais/Bordeaux (che ha proposto il dialogo artistico-culturali tra la città di Francia e le città di L’Aquila e Firenze). Ciò ha offerto una nuova visione della “spiritualità” che muove il mondo dell’arte avendo assemblato le opere d’artisti affermati quanto con quelle del Laboratorio Pittorico Espressivo del Centro Diurno “Il Girasole USL 2” di Terni.
Nel suo intervento, l’on.le Giani ha sottolineato l’importanza della rassegna caratterizzata dalla concretezza visiva, ovvero dalla comunione “nel sociale” poiché unisce le sensibilità artistico-culturali, espresse nel mondo odierno, esterno ed interno alla USL.
Il Presidente “Aion Arte” Bizzoni ha richiamato l’attenzione sul valore e significato dell’”oro”, sulla luminosità e bellezza del prezioso metallo che anche nelle opere d’arte odierne fa riecheggiare gli antichi splendori.
Emidio Di Carlo ha incentrato il suo excursus sul piano storico, partendo dagli albori medioevali legati all’utilizzazione dell’oro che per gli Inca era il “sangue del Sole”; quindi l’importanza dei “Tintori” con quel Giovan Battista Jacopo di Gasparre che la storia vuole “Rosso fiorentino”; la “Famiglia Manetti” artigiani nella lavorazione dell’oro, poi divenuti “Battiloro” (a seguito dell’’apparentamento’ con Lorenzo il Magnifico) e fino ai tempi nostri produttori d’importanza mondiale della “foglia d’oro” . Il critico aquilano ha concluso il suo intervento sull’importanza del “colore” mediante l’analisi tecnico-scientifica dello stesso che assegna a Firenze un imprimatur mondiale di grande importanza, in una varietà di linguaggi dai grandi “Maestri” del passato, agli artisti contemporanei
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