Il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficiale per Giorgio Robuffo, 60 anni, medico addetto al Servizio prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro della Asl di Pescara.
Il provvedimento, la cui durata e’ stata fissata in sei mesi, era stato disposto il 7 luglio dal gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, su richiesta dei pm Cristina Tedeschini, Annarita Mantini e Gennaro Varone, all’esito di una complessa attivita’ di polizia giudiziaria in corso da oltre un anno. Robuffo e’ indagato per corruzione e concussione. Dalle indagini della squadra mobile, sarebbe emerso che Robuffo, nel corso di alcune visite ispettive condotte tra il 2011 e il 2014 nella provincia di Pescara nei confronti di alcune ditte, rilevando puntigliosamente e pretestuosamente presunte irregolarita’ e prospettando sanzioni pecuniarie e denunce, ha indotto o tentato di indurre i titolari di almeno sei delle aziende ispezionate a rivolgersi a una societa’ di consulenza specializzata in materia di sicurezza dei posti di lavoro – la International Work di Montesilvano – di cui lo stesso medico e’ risultato socio occulto.
Le presunte condotte illecite del pubblico ufficiale sarebbero state compensate dai due soci titolari della International Work, coindagati per i medesimi reati, con piu’ dazioni corruttive, per un totale di oltre 57.000 euro che sarebbero stati pagati attraverso una serie di bonifici emessi a favore dei due figli di Robuffo, mascherati come pagamenti di fatture relative a prestazioni lavorative fittizie.
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