Dopo aver mandato un afro-americano alla Casa Bianca, i democratici rompono un altro tabù. Hillary Clinton fa la storia diventando la prima donna nominata per la corsa alla presidenza. L’investitura formale le è stata tributata durante la seconda giornata della Convention democratica di Filadelfia che ha ritrovato unità dopo le proteste della vigilia, fatta eccezione per un residuale sit-in pro-Sanders. Il momento clou è arrivato alle 18.38, durante la “roll call”, la conta dei voti dei singoli stati, quando con il Sud Dakota è stata superata la fatidica soglia dei 2.383 delegati necessari per la nomination. Ma il culmine è stato raggiunto 15 minuti dopo, quando l’ex rivale Bernie Sanders ha preso la parola proponendo di tributare ad Hillary la nomination per acclamazione, proprio come lei aveva fatto nel 2008 dopo aver perso le primarie contro Barack Obama.
Il senatore del Vermont, sempre con la moglie Jane al suo fianco, è apparso commosso mentre al Wells Fargo Center i sostenitori scandivano “Bernie, Bernie”. Non è riuscito a trattenere le lacrime quando a fare la dichiarazione di voto è stato il fratello Larry, a nome dei democratici all’estero, dicendosi orgoglioso del risultato ottenuto, galvanizzando le piazze e guadagnando oltre 13 milioni di voti alle primarie, contro i 17 milioni della Clinton. Il bilancio finale, a Filadelfia, è stato di 1.843 delegati per il senatore del Vermont e 2.838 per Hillary.
La notte dell’incoronazione formale di Hillary segna anche un altro primato. I Clinton sono i primi marito e moglie a poter vantare, entrambi, la nomination del partito dell’Asinello. “E’ storia”, “questo momento è per ogni bimba che sogna in grande”, ha twittato l’ex Segretario di stato postando anche il video di Sanders che la appoggia, sottotitolando, “più forti insieme”. Alla fine della Convention, dopo l’intervento del marito Bill, ha fatto una breve apparizione via video, dicendo alle bambine che “forse sono ancora sveglie”: “Io potrei diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti, poi toccherà a voi”.
“Potrei diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti ma poi toccherà ad una di voi”, ha poi rimarcato durante una breve apparizione video alla fine della Convention, dichiarandosi “orgogliosa” per la nomination.
“Nella primavera del 1971 incontrai una ragazza. Aveva i capelli biondi e grandi occhiali. Non era truccata ma emanava una forza ad una sicurezza che trovai magnetiche”. Così ha esordito Bill Clinton sul palco della Convention democratica di Filadelfia che ha incoronato la moglie Hillary per la corsa alla Casa Bianca. è apparso dimagrito, in un elegante abito scuro e con un’elettrica cravatta azzurra.
Ha snocciolato aneddoti personali su come si sono conosciuti e innamorati. “Nella biblioteca della facoltà di legge mi passò davanti dicendo che visto che continuavo a fissarla e che lei aveva cominciato a ricambiarmi dovevamo almeno conoscere i nostri nomi”, ha raccontato. “Io sono Hillary Rodham, tu chi sei? Da allora abbiamo parlato e scherzato insieme. In momenti belli e brutti, di gioia e dolore…Abbiamo costruito una vita di memorie. Conoscerla – ha assicurato – è stato uno dei più grandi regali che Hillary mi abbia fatto”. L’aspirante “Primo Marito”, che ha tenuto banco per 40 minuti, ha spiegato di aver dovuto implorarla di sposarlo. “Mi ha detto sì solo la terza volta – ha affermato – ho sposato la mia migliore amica”.
“Hillary è la più potente changemaker che io abbia mai conosciuto”. E’ il messaggio di Bill Clinton, sul palco della Convention democratica di Filadelfia, che ha nominato Hillary prima candidata per la Casa Bianca. “Per questi tempi è qualificata come nessun altro per cogliere le opportunità e ridurre i rischi che fronteggiamo. E’ la miglior changemaker che io abbia mai conosciuto”, ha insistito, descrivendola come compassionevole e tenace allo stesso tempo.
“Ha lavorato ogni singolo giorno per rendere migliore la vita degli altri”, ha rimarcato, sottolineando l’impegno per i diritti civili della moglie dai tempi dell’università. L’ex presidente, che potrebbe diventare il primo “First Husband” della storia Usa, ha parlato alle Convention democratiche, ininterrottamente e con discorsi memorabili, dal 1980. Ad ascoltarlo ieri al Wells Fargo Center anche la figlia Chelsea che giovedì introdurrà la madre Hillary.
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