Una seduta congiunta dei Consigli comunali dell’Aquila e di Teramo, da tenersi a breve, in merito al riassetto della rete ospedaliera previsto dalla Regione e al futuro dei due nosocomi. E’ quanto ha annunciato il presidente del Consiglio comunale dell’Aquila Carlo Benedetti.
“Apprezzo l’operato dell’assessore regionale alla sanita’ Silvio Paolucci – ha dichiarato Benedetti – al quale va l’indiscusso merito di aver razionalizzato e normalizzato un settore su cui pesavano anni di politiche clientelari e campanilistiche e prive di un disegno strategico. Devo tuttavia rimarcare la necessita’, anche per la particolare conformazione geografica della nostra regione, di avere un ospedale di secondo livello nelle zone interne, a copertura dell’enorme bacino territoriale che va da Sulmona a Teramo. E’ assurdo ipotizzare un unico hub tra Pescara e Chieti, poiche’ significherebbe tornare alla politica gaspariana di una regione che viaggia a due velocita’ e sancire una sanita’ di serie B per le zone interne, a discapito delle eccellenze che, come e’ facile immaginare, lascerebbero i presidi ospedalieri interni, e dello stesso ateneo aquilano.
Si andrebbe a perseguire una programmazione sanitaria, insomma – ha proseguito Benedetti – inefficace e asimmetrica, a tutto svantaggio delle aree che fanno capo all’Aquila, Avezzano, Sulmona e Teramo. Una spaccatura che, peraltro, e’ in aperto contrasto e in totale difformita’ con la legge per L’Aquila capoluogo, rispetto alla quale mi domando come queste scelte potrebbero giustificarsi e conciliarsi. La politica, in particolare il centro sinistra, deve prendere una posizione chiara e netta, dal momento che si tratta di un elemento cruciale nel futuro dei cittadini e dei nostri territori. Dal canto mio – ha concluso Benedetti – sto lavorando ad una seduta congiunta dei Consigli comunali dell’Aquila e di Teramo, rispetto a cui vi e’ gia’ l’individuazione di un percorso da parte della Conferenza dei capigruppo. Una necessaria base da cui partire in termini di confronto e progettualita’, a tutela delle zone interne e a presidio del loro futuro”.
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