Siamo rientrati da qualche giorno in Abruzzo, a Lanciano, dall’Argentina. Quindici giorni a Rosario, l’Argentina profonda, autentica. Quindici giorni di teatro fatto con 250 ragazzi degli Istituti “Dante Alighieri” e “Edmondo De Amicis” impegnati in laboratori teatrali in italiano da 5-6 incontri l’uno, un lavoro certosino nelle scuole guidato e realizzato da Rossella Gesini.
E con gli adulti, 15 gli iscritti, in un “taller” di commedia dell’arte svoltosi presso i locali della “Famiglia Abruzzesa”. E finalmente con il pubblico a teatro, presso Plataforma Lavarden, il 2 luglio 2016, con 500 spettatori, per condividere la nostra ultima fatica di scena, “Tanos”, lo spettacolo teatrale che abbiamo costruito sugli emigranti italiani in Argentina. Quindici giorni di italianità, di cultura italiana, di incontri – conferenza sulla commedia dell’arte tenuta il 4 luglio 2016 presso la Società Italiana di Unione e Benevolenza – e di racconti. Quindici giorni accompagnati per mano dagli amici della “Famiglia Abruzzesa” sotto la guida del presidente, Cav. Marcelo Castello, che non finiremo mai di ringraziare.
Quelli dell’Abruzzesa, assieme al Console Generale d’Italia Giuseppe D’Agosto, sono stati i veri motori delle nostre azioni. Ci siamo conosciuti qui in Argentina, esattamente un anno fa. Da subito abbiamo immaginato un progetto sulla diffusione della cultura teatrale. Il teatro come veicolo; consapevolezza, radici, memoria, “idioma”, maschere italiane, cultura italiana. Dopo quindici giorni registriamo entusiasmo e vicinanza in ogni ambiente frequentato.
Ed è la verità, fuori da ogni cerimoniale e senza toni trionfalistici. È la verità, gli argentini – italiani di origine e non – ci hanno spalancato, a tutti i livelli, le porte e i cuori. C’è fame e c’è sete, di confronto, di relazione. Potremmo fare mille esempi e raccontare mille episodi. Proviamo a svelare il “noccio”, l’essenza, il centro di tanto interesse per l’Italia e la sua gente. Tutti vogliono capire e conoscere meglio l’Italia perché l’Italia è un pezzo d’Argentina. Un pezzo. I nostri emigranti sono diventati negli anni italoargentinos, sono entrati nella carne viva di questa nazione sudamericana. Decine e decine di migliaia. Gli italiani fanno parte di quel meraviglioso impasto che è l’Argentina.
Tutti qui sono curiosi, non solo i “tanos”, di comprendere meglio l’Italia e la sua cultura. Tutti vogliono sapere su quel pezzo di identità argentina che si chiama “Italia… E non è, ripetiamolo, un affare esclusivo per soli emigranti, con il carico di figli e nipoti, del nostro amato stivale. È oramai l’Italia … un pezzo d’Argentina. L’italiano (persona), con il suo specifico, è entrato nella vita sociale e culturale del Paese “condizionando” in una certa misura l’identità nazionale.
A Berazategui siamo stati ospiti con lo spettacolo “Tanos” presso il Circolo Ricreativo Abruzzese. Una serata memorabile, 200 spettatori in lacrime e felici, partecipazione e condivisione alle stelle. Infine a Buenos Aires siamo stati ospiti con “Tanos” presso il Circuito Teatrale Baracas – Teatro Comunitario Argentino, di cui è direttore artistico Ricardo Talento. Qui abbiamo registrato, con 150 spettatori, il grande favore del pubblico argentino in generale, non italiano di origine. Se possiamo trarne un giudizio, darne un conto oggettivo: grande apprezzamento per la storia e per lo specifico di cultura teatrale italiana che abbiamo rappresentato, con le maschere della Commedia dell’arte e con i Burattini d’arte. Vogliamo infine ringraziare la Regione Abruzzo e il CRAM, il Teatro Stabile d’Abruzzo, la Provincia di Chieti e il Comune di Lanciano. Infine, tutti gli Abruzzesi incontrati in Argentina.
Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini
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