La prima delle tre notizie è di passata quasi sotto silenzio, ma è invece importante e tale da inorgoglirci come aquilani e come cinefili.
Il cortometraggio “il cammino di Celestino”, realizzato dal circolo didattico “Amiternum-Marconi” dell’Aquila, prodotto nell’ambito del progetto Perdonanza nella Scuola, ha vinto il Giffoni Film Festival nella categoria 6-10 anni.
Non è la prima volta, comunque, che studenti de L’Aquila vincono al più celebre festival di film per i ragazzi, che, dal 2009, si svolge ogni anno, a luglio, per la durata di circa dieci giorni, nella città di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno.
Nel 2013 “ L’Aquila A.D.”, realizzato dalla Scuola Media di Pizzoli Cagnano, aveva vinto nello stesso Festival, con menzione speciale per la sceneggiatura, la regia e l’interpretazione.
Diretto da Francesco Paolucci con i testi di Cinzia Buccella, “Il cammino di Celestino” ha ottenuto quasi 10mila voti, con 700 voti di scarto dal secondo classificato.
Non è riuscita per un pelo la stessa impresa alla Dante Alighieri, che partecipava per la sezione scuole medie, con il cortometraggio “Come una fiaba”, per la regia di Domenico Casilio, che è giunto secondo ad un manciata di punti dal vincitore, il salernitano “Il limite del ghiaccio”.
La colonna sonora del film aquilano vincitore è stata realizzata dall’orchestra di flauti composta dagli alunni della 4ª classe della elementare Celestino V e della scuola Santa Barbara del circolo didattico “Amiternum-Marconi”, dalla 4ª e 5ª classe della scuola di Arischia e dall’orchestra Amiternum-Marconi diretta da Stefano Baiocco, clarinetto e sax Antonio Marinelli, tromba e percussioni Anacleto Filippetti, chitarra Paolo Di Lisio, violoncello Maria Cristina Cerasoli, oboe Emilio Manganaro, violino Dora Ruggiero, pianoforte Maria Teresa Selli.
La seconda notizia riguarda il paio di tagli netti per accorciare l’autostrada Pescara-Roma e L’Aquila Roma di complessivi 30 km.
E’ il progetto ambizioso di Strada dei Parchi che ruota intorno a 3 punti fermi: la proposta già depositata 2 anni fa che aspetta il via libera del Ministero dell’Economia, 5,7 miliardi di investimento del privato e 10 mila nuovi posti di lavoro, sempre secondo le stime del concessionario.
Insomma un progetto mastodontico che punta ad accorciare il tragitto anche in un’ottica di risparmio per l’automobilista inventando nuovi tracciati e di fatto raddrizzando qui tratti troppo sinuosi. Il tutto grazie a nuove gallerie da scavare.
L’annuncio è stato fatto dal gruppo Toto l’ultimo giorno del 2015 sul quotidiano Il Centro in una intervista fatta dal direttore del quotidiano Mauro Tedeschini (già direttore di Quattroruote) ad Alfonso Toto, amministratore della società. Il via ufficiale del Ministero dell’Economia e però di oggi.
Strada Dei Parchi è concessionaria dell’Autostrada per 28 anni ma, ha spiegato Toto, proprio in cambio di questo investimento senza fondi pubblici, si chiede allo Stato di allungare la concessione di 45 anni per consentire di poter incamerare per altrettanti anni i pedaggi.
La trasformazione parte all’altezza di Roviano, nel tratto laziale, dove una nuova galleria accorcerebbe di ben 3 km il tracciato esistente che sbocca in Abruzzo.
Tripletta di tunnel, invece, nel tratto Carsoli- Torano che porterebbero il tracciato di oggi di 27,3 km a 23,9 km con una differenza di 3 km e mezzo. E questo è per quanto riguarda la A24.
Novità anche sulla A25 dove la svolta più eclatante è certamente un’altra tripletta di tunnel da Cerchio fino a Bussi- Popoli.
Il progetto è clamoroso perché andrebbe a tagliare un “ramo secco” che partendo da Pescina (il casello è in una situazione già precaria, e teoricamente è vietato il transito ai mezzi di oltre 7.5 tonnellate) in realtà bypassa, nel tratto abruzzese, Pratola Peligna e quindi Sulmona.
L’attuale tracciato Cerchio Bussi è di circa 45 km che con il progetto di Strada Dei Parchi diventerebbero poco meno di 28.
Una differenza di 17 km e mezzo che sarebbe per gli automobilisti un bel risparmio di carburante.
Va qui ricordato che Strada dei Parchi è ancora al centro delle polemiche per l’aumento dei pedaggi di inizio anno, un aumento già stabilito all’interno del piano industriale che ha permesso al gruppo Toto di vincere l’appalto del 2001 (tutto già stabilito fino al 2028 ed impossibile cambiar
La terza notizia è invece rimbalzata su tutti i media essendo di portata nazionale.
Dopo la riunione questa mattina dell’Aie, Associazione Italiana Editori, il derby per aggiudicarsi la più importante manifestazione del settore librario sembra essere stato vinto da Milano.
E a gestirla, dopo 30 anni in cui l’evento si è tenuto a Torino, sarà Fiera Milano con una nuova società ad hoc cui dovrebbe partecipare la stessa Aie, che, attraverso il presidente Federico Motta, ha ribadito l’intenzione dell’associazione di uscire dalla Fondazione del Libro di Torino.
A sfavore del capoluogo piemontese, i costi, secondo una tabella a disposizione degli editori, più alti, e un probabile maggior afflusso di espositori e visitatori.
A favore di Milano, oltre all’Aie, si erano espressi nei giorni scorsi diversi operatori del settore e, solo ieri, anche l’Assolombarda, l’associazione degli industriali della Lombardia.
Più sfumata la posizione della casa editrice Feltrinelli che, pur preferendo Milano, auspicava una sorta di sinergia. A favore di Torino invece Itedi, la società che edita la Stampa.
In corso di Porta Romana a Milano, sede dell’Associazione italiana editori, la riunione é durata due ore e mezza.
Molti gli interventi che hanno preceduto il voto dei consiglieri del consiglio generale chiamati a pronunciarsi sui due progetti quello di MiBook alla Fiera di Rho e quello del Salone del Libro di Torino, che sono stati presentati in anticipo. Il voto si è chiuso con 17 votanti a favore di Milano, 8 astenuti e 7 contrari. In totale hanno votato 32 consiglieri su 37.
L’iniziativa milanese è prevista alla fiera di Rho nel mese di maggio del 2017 e sarà presentata il prossimo settembre: in quell’occasione verrà comunicato il nome della manifestazione. Non si tratta di “uno sgarbo istituzionale” ha sottolineato Motta ma “della volontà di fare qualcosa”.
Il Consiglio generale ha dato mandato al presidente Motta di procedere alla realizzazione del “Progetto Promozione del Libro” in una joint venture con Fiera Milano. Non “un nuovo salone”, ma “un percorso autonomo di cui la fiera è solo un elemento”, ha chiarito il presidente di Aie.
La newco (ovvero la new company) sarà composta al 51% da Fiera Milano e al 49% da Aie. La nuova società si occuperà di promuovere e sviluppare attività di promozione del libro attraverso l’organizzazione di eventi fieristici non solo a Milano ma sull’intero territorio nazionale: a Roma la manifestazione “Più libri più liberi” e nel sud Italia una rassegna che avrà carattere itinerante.
Questi eventi si uniranno, poi, all’iniziativa “Io leggo perché” con cui gli editori per ogni libro donato alle biblioteche scolastiche o aziendali ne doneranno un altro.
Carlo Di Stanislao
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