Si svolgera’ sabato 13 agosto la quarta edizione del progetto “Il cammino dell’anima – a Baullo con San Francesco”. Il pellegrinaggio sul Monte Sirente a Baullo, nei luoghi del “miracolo dell’acqua” e dell’Oratorio di S. Francesco d’Assisi e’ finalizzato alla valorizzazione della figura del santo in riferimento alla sua presenza storica e religiosa in Abruzzo.
Questa edizione si caratterizza per l’incontro che avverra’ (alle ore 10,30 circa) sull’altopiano di Baullo fra le comunita’ di Gagliano Aterno e Collarmele nel segno di un gemellaggio spirituale fondato sulla secolare condivisione di un territorio montano di confine e sul comune patrimonio di cultura e di fede che si sostanzia negli ideali di amicizia e fratellanza propri del messaggio evangelico di pace, di bene e di carita’ del santo “Poeta del creato”. Dopo l’abbraccio simbolico e lo scambio di doni fra la comunita’ religiosa Subequana e quella Marsicana, ci sara’ l’atteso momento della benedizione della nuova croce (Tau Francescana) e il corteo raggiungera’ l’Oratorio di S. Francesco per lo svolgimento di una SS. Messa concelebrata dal Parroco di Gagliano Don Vincenzo Cianfaglione e dal Parroco di Collarmele Don Francesco Tudini.
Nel corso della liturgia verranno eseguiti canti dalla “Corale P. Mario Di Pasquale” di Castelvecchio Subequo. L’iniziativa e’ promossa dal Comune di Gagliano Aterno (Centro di Documentazione Etnografica), dall’Associazione “Fonte Canale” e dalla Parrocchia di S. Martino Vescovo con il Patrocinio della Regione Abruzzo (Centro Regionale Beni Culturali) e della Comunita’ Montana Sirentina e in collaborazione con il Comune di Collarmele e la Parrocchia di S. Felicita’, la Confraternita di S. Felicita e i sette figli martiri, Confraternita della Madonna della Mercede, l’Archivio Tradizioni Subequane, l’Associazione “La stanzetta”, l’Associazione “Arcobaleno del Sirente”, il Circolo Ippico dei “Cavalieri del Sirente”, l’Associazione “La Fossa del Pratiglio”, la “Corale Padre Mario” e la Protezione Civile Intercomunale.
Anche quest’anno dalla localita’ subequana si potra’ percorrere la “Via vecchia per Baullo”, un sentiero di montagna riaperto all’uso di recente che si ricongiunge alla strada attuale in corrispondenza della “Veduta” (percorso in totale di circa 6 km con accompagnatori esperti – Livello escursionistico con attrezzatura da trekking – Ippovia).
A Gagliano il raduno dei partecipanti e’ fissato “sotto l’orologio” alle ore 7,30 e per chi si portera’ in cammino nell’altopiano si consiglia idonea attrezzatura. Alle ore 9,00, invece, e’ stabilita la partenza di quanti, con automezzi propri, raggiungeranno l’edicola della Madonna del Carmine per poi proseguire a piedi lungo la carrareccia percorrendo in maniera agevole circa 2,5 km. (si consigliano calzature sportive). A Collarmele il raduno e’ previsto alle 8,00 in “Piazza Primo Maggio” per chi muovera’ in pellegrinaggio a piedi. Alle 9,00, sempre dalla “Piazza Primo Maggio”, e’ stabilita la partenza con automezzi propri fino alla “Fonte del Vallone” per proseguire a piedi verso l’altopiano di Baullo percorrendo in maniera agevole circa 3 km (si consigliano calzature sportive).
Il nuovo piccolo oratorio di Baullo, benedetto nel 2013 dal Vescovo di Sulmona-Valva Angelo Spina, e’ stato costruito nelle vicinanze dell’originario pio luogo testimonianza del primo francescanesimo in terra d’Abruzzo. Alle ore 12,30, a seguito di un ristoro offerto dall’organizzazione, e’ fissata la visita al luogo in cui sorse la sorgente prodigiosa posta nei pressi dell’oratorio dove Maria da Gagliano ricevette la grazia della guarigione da S. Francesco in quello che comunemente e’ definito il “miracolo dell’acqua”. Alle ore 13,30 e’ previsto il pranzo al sacco seguito da una visita guidata al sito archeologico di “Baugli”. L’iniziativa, dalle valenze di natura storico-religiosa, socio-culturale nonche’ ambientale e turistica – sottolineano gli organizzatori – vuole essere un doveroso e sentito omaggio al “Santo dei santi” che ha dato onore al territorio abruzzese con le tracce del suo indelebile carisma mostrate in tutta evidenza nell’architettura del paesaggio e nei ricchi motivi dell’arte pittorica, scultorea e dell’oreficeria sacra.
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