A seguito di una richiesta di incontro da parte della scrivente organizzazione sindacale in merito all’incresciosa vicenda del personale che svolge i servizi sociali per conto delle Comunità Montane della Provincia di L’Aquila, ieri si è tenuta una riunione alla presenza della Fp-Cgil, del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, dei commissari delle Comunità Montane e dei sindaci del territorio.
Da parte nostra è stato ribadito che l’attuale e insostenibile situazione – che vede le lavoratrici e i lavoratori vivere quotidianamente con l’incertezza di veder riconosciuto il diritto alla remunerazione del lavoro svolto, con stipendi arretrati per 4-5 mensilità – non è più tollerabile, sicché è stato richiesto ai rappresentanti della Regione di intraprendere ogni iniziativa utile al finanziamento dei Piani di Zona e dei Piani della non autosufficienza relativi agli anni 2011-2012 e 2013.
I predetti piani sono stati autorizzati dalla Regione Abruzzo e sono stati attuati dalle lavoratrici e dai lavoratori delle cooperative Sociali, oggi però sono carenti della completa copertura finanziaria e di conseguenza (rigorosamente nell’ordine) le Comunità montane, le Cooperative sociali e, ultimi ma non ultimi, le lavoratrici e i lavoratori a tutt’oggi non percepiscono quanto dovuto. Se poi consideriamo che questa problematica è estensibile a tutta la Regione Abruzzo, il numero di lavoratori coinvolti aumenta a dismisura.
Il rischio concreto dunque è che senza risorse, che vadano in primis a ripianare le annualità pregresse e poi a finanziare il nuovo Piano sociale regionale, l’erogazione dei servizi sociali non potrà più essere garantita. In più non si sa se, e per quanto tempo ancora, le cooperative sociali riusciranno a sostenere l’onere dell’anticipo economico dei suddetti Piani, e inoltre – cosa ancor più grave – non si sa se, e per quanto tempo ancora, i lavoratori riusciranno ad anticipare le spese di viaggio per poter raggiungere l’utente al proprio domicilio per prestare la propria attività. E’ paradossale il fatto che chi dovrebbe porre particolare attenzione alla cura delle persone più svantaggiate (le istituzioni) oggi ha generato nei confronti di questi lavoratori una condizione di sofferenza sociale, professionale ed economica.
La Regione Abruzzo deve urgentemente farsi carico di tale problematica in maniera decisa ed incisiva perché in mancanza di ciò le ripercussioni saranno gravissime. In mancanza dei dovuti finanziamenti l’utente non vedrà più garantita l’assistenza a cui ha diritto e i lavoratori (che già oggi vivono situazioni di enorme sofferenza dovuta alla mancata elargizione di 4 o 5 stipendi) non avranno certezze sul futuro! La Fp Cgil e tutti i lavoratori delle Cooperative Sociali stanno intraprendendo in questa fase ogni azione di lotta e di mobilitazione nel caso in cui non arriveranno risposte concrete.
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