“Conoscete in molti l’oscura vicenda del fallito attentato all’Addaura a Giovanni Falcone. Nell’esaminare i fatti, con la sua estrema lucidità, Falcone osservò che una operazione del genere fosse frutto ‘di menti raffinatissime’. Il terribile sospetto, che non si è riusciti a provare con certezza, è che la regia di quel tentativo di uccidere Giovanni non fosse esclusivamente della mafia ma anche di parti corrotte dello Stato.
Se quel giorno l’attentato non riuscì fu forse anche merito di un agente di polizia, Nino Agostino. Poco meno di due mesi dopo, Nino fu trucidato sotto casa, il 5 agosto 1989, insieme alla moglie Ida Castelluccio, incinta di cinque mesi di una bambina. Tutto questo avvenne sotto gli occhi dei genitori di Nino, Vincenzo ed Augusta. Da quel giorno Vincenzo non si taglia più la barba. Per farlo attende che sia svelata tutta la verità e fatta giustizia su questa oscura e intricata vicenda. Sono passati 27 anni, non possiamo attendere oltre”. Pietro Grasso, Presidente del Senato, lo scrive su Facebook commemorando l’omicidio di Nino Agostino. (Dire)
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