“La mia proposta di legge ha un obiettivo preciso che è quello di aiutare le neo mamme che, per problemi finanziari, non possono provvedere all’acquisto di quei prodotti che necessitano al neonato al momento del parto e nelle primissime fasi successive alla nascita”. Il Consigliere regionale di Sinistra Italiana, Leandro Bracco, sintetizza così il contenuto della proposta di legge presentata all’attenzione dell’Assemblea legislativa regionale, rubricata con il titolo “Istituzione della Valigia della Maternità”.
La legge propone di donare alle donne abruzzesi in gravidanza che si trovano in situazioni di marginalità sociale, una valigia contenente tutine, pannolini, creme e prodotti per l’igiene del bambino. “Tale iniziativa – spiega Bracco – è stata ispirata da una tradizione scandinava che ha avuto inizio quasi ottanta anni fa. Lo Stato della Finlandia, infatti, spedisce per posta a tutte le future mamme, sin dal 1938, una “baby box” contenente tutine, bavaglini, coperte e tutto il necessario per il bagnetto e altro: in tutto 50 tra capi e oggetti di puericultura. Il contenuto della scatola è ovviamente mutato nel tempo ma ha mantenuto due caratteristiche fondamentali: viene inviato a tutte le future mamme senza distinzione di reddito e status sociale ed è legato al fatto che la partoriente esegua gli esami prenatali del quarto mese”.
La Regione Abruzzo, sulla scorta di questo esempio, si limiterebbe, secondo le intenzioni di Bracco, a riconoscere tale diritto a quelle mamme che hanno un reddito personale o familiare complessivo inferiore a una determinata soglia. Per l’anno 2016 la presente legge prevedrebbe uno stanziamento di complessivi €. 84.600,00 per l’acquisto di 100 “valigie della maternità”. “La crisi che ancora attanaglia il nostro Paese ha imposto a molti italiani di ridurre in maniera drastica le spese della vita quotidiana – conclude il Consigliere – e purtroppo questo forzoso risparmio è andato a colpire anche le spese relative alla cura e alla salute della persona. La cronaca quotidiana ci racconta di famiglie che non hanno le risorse per alimentare e vestire i propri figli. Questa situazione è a mio parere insostenibile e ci obbliga a intervenire in maniera decisa per tentare quantomeno di arginare le sofferenze della nostra popolazione”.
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