“Sono reazioni infami, da parte di persone infami, da parte di persone malvagie e vili a questa grande affermazione che è la libertà delle donne che viviamo in questo secolo. E penso che nessuna violenza riuscirà a fermare questa grande affermazione. Questa è la più grande rivoluzione di tutti i tempi, perché parifica il genere umano”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi nel corso di una conferenza stampa commentando il femminicidio di Lucca, dove un’infermiera è stata bruciata ed è morta in conseguenza delle ustioni per mano dell’ex amante.
Il governatore ha annunciato l’intenzione di fare di più contro la violenza sulle donne. Sul piano finanziario e non solo. Per il resto dell’anno lo stanziamento complessivo per i centri antiviolenza da parte regionale verrà portato, grazie a una variazione di bilancio, a 400.000 euro. Nel 2016 sono già stati spesi per la formazione 50.000 euro. Altri 400.000, invece, verranno garantiti l’anno prossimo. Sul piano organizzativo, poi, verrà creato un comitato con il presidente della Regione, l’assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi, l’assessore alla Presidenza Vittorio Bugli e la vice-presidente Monica Barni. Nel gruppo verranno coinvolti anche Anci e un rappresentante per ciascuno dei 24 centri anti-violenza esistenti in Toscana. A questo organismo sarà affidato il compito di elaborare le linee guida per decidere eventuali modifiche normative e per suggerire la corretta distribuzione delle risorse. Si comincerà, su questo fronte, a settembre.
A livello nazionale, la partita alla quale Rossi si vuole dedicare è quella dei finanziamenti. “Restiamo in attesa delle decisioni del Governo- ha chiarito ai giornalisti-. Sappiamo che ci sta lavorando la ministra Maria Elena Boschi, e che verranno fatti gli atti per sostenere i centri”. Si tratta, ha sostenuto, “di un impegno serio dal punto di vista politico e anche finanziario. Basterebbero 750.000 euro. Se poi il Governo decidesse di raddoppiare i fondi sarebbe anche meglio”. A chiosa di questo impegno, il governatore ha voluto aggiungere un’annotazione di politica generale. “Dobbiamo supportare il movimento per la libertà per donne, e accettare una sfida che ci rimanda anche al cambiamento di noi stessi, che è un altro punto su cui dovremmo ragionare- ha chiarito-. Sapendo che chi reagisce con violenza è un infame, è un vigliacco, è un malvagio. È giusto che sia punito con leggi ancor più severe. Non c’è nulla che possa farmi cambiare idea su questo”. (Dire)
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