Funerali “solenni” si sono svolti stamattina ad Ascoli per le vittime marchigiane del terremoto.
“Questa notte ho rivolto questa domanda a Dio: e adesso che si fa‘? Queste persone che hanno perso tutto, strappati dalla loro famiglia, che cosa faranno? Il terremoto ha accomunato paesi fratelli, da Pescara del Tronto ad Amatrice“. Lo ha detto monsignor Giovanni D’Ercole, Vescovo di Ascoli, durante l’omelia funebre nella palestra della citta’.
Il presule era stato vescovo ausiliare dell’Aquila, con nomina del 14 novembre 2009 da parte di papa Benedetto XVI. Ricevera’ l’ordinazione episcopale il 12 dicembre seguente, nella basilica di San Pietro. A nominarlo vescovo di Ascoli Piceno, il 12 aprile 2014, papa Francesco.
“Guardando appena oltre le lacrime possiamo vedere qualcosa di piu’ profondo. Il coraggio della fede, la nostra scialuppa di salvataggio“, ha aggiunto.
“Il terremoto toglie tutto con la sua violenza ma il non il coraggio della fede”, ha aggiunto il Vescovo, che ha citato una frase di Don Camillo nel celebre libro di Guareschi, dopo un alluvione. “Chi non perde la fede sara’ ancora ricco”.
Alle esequie celebrate dal vescovo Giovanni D’Ercole hanno partecipato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e i presidenti delle Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini.
Sale a 290 il numero di vittime del terremoto nell’Italia centrale. Altri sei corpi privi di vita sono stati recuperati ad Amatrice, dove complessivamente le vittime sono finora 230, mentre restano ferme a 49 quelle di Arquata del Tronto e di 11 quelle ad Accumoli. Il dato e’ ufficiale, confermato dal Dipartimento della Protezione civile.
Foto : Manuel Romano-NurPhoto.com
[…] Terremoto: monsignor D’Ercole, ho chiesto a Dio “e adesso che si fa?” […]