Burocrazia o buropazzia? Se lo chiedono i componenti di una associazione di quartiere romana, “VIlla Fassini”, che si sono visti arrivare una multa da seimila euro per aver organizzato una cena di raccolta fondi in sostegno dei terremotati di Arquanta del Tronto.
Daria, presidente del’associazione di quartiere Villa Fassini, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, con Roberto Arduini e Andrea DI Ciancio, per raccontare quanto accaduto.
Daria, presidente dell’associazione di quartiere “Villa Fassini”, racconta: “Villa Fassini è un quartiere di Roma, nella zona di Roma Est. Il nostro comitato di quartiere opera da anni, promuovendo attività di cittadinanza attiva. Tra queste, in occasione del sisma che ha colpito il centro Italia il 24 agosto, abbiamo attivato una catena di solidarietà per Arquata del Tronto. Abbiamo portato aiuti diretti nei giorni immediatamente successivi al sisma. Poi, visto che il comune ha bisogno di soldi e ne ha bisogno subito, abbiamo deciso di raccogliere fondi. Ci siamo interrogati e abbiamo deciso di organizzare una cena solidarietà a sostegno delle vittime. Il 9 settembre nel parco del quartiere si è svolta questa serata organizzata da noi cittadini dove tutti hanno partecipato, ci siamo autotassati e abbiamo comprato tutto quello che serviva. La serata si svolgeva così: un piatto di pasta all’amatriciana in cambio di una offerta libera per raccogliere fondi. Alla serata hanno partecipato tantissime persone, abbiamo raccolto 1290 euro che il giorno dopo sono stati bonificate al comune di Arquata“.
Tutto bene, quindi? Neanche per idea. Racconta ancora Daria, presidente dell’associazione del comitato di quartiere Villa Fassini:“Purtroppo nel pieno della serata è arrivata una squadra della polizia municipale che ci ha contestato l’occupazione abusiva di suolo pubblico e la somministrazione di alimenti e bevande in modo illegale. Ci hanno fatto una multa complessiva di oltre 6000 euro. Noi onestamente non ci siamo posti il problema di essere completamente aderenti alle questioni burocratiche perché abbiamo risposto ad una necessità di urgenza che ci veniva richiesta dal comune di Arquata. Detto questo però, non siamo un ristorante né siamo una attività di tipo commerciale.La multa che ci è stata fatta, invece, ci equipara ad un esercizio commerciale abusivo. Nessuno di noi si aspettava una cosa del genere, la polizia municipale avrà probabilmente fatto il proprio lavoro, ora cercheremo di farci supportare, ci stiamo autotassando di nuovo per pagare la multa, questa autotassazione se servirà a raccogliere la cifra necessaria per pagare la multa sarà un minus che non arriverà al comune di Arquata, perché questi soldi potevano andare a loro. Se qualcuno riesce a toglierci la multa, per una volta ad arginare la burocrazia, i soldi che si stanno raccogliendo per pagare la multa andranno al comune di Arquata ovviamente. Speriamo che le istituzioni possano rispondere, questa multa potrebbe essere stata anche un groppo errore. Anche dal comune di Arquata scriveranno al comune di Roma“.
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