600 milioni di euro entro il 30 settembre. La cifra è quella che le strutture di accoglienza stanno aspettando per l’assistenza ai migranti, e necessaria alle cooperative per far fronte alle spese di assistenza per chi arriva, ma anche per i propri operatori che da oltre sei mesi i non ricevono lo stipendio. L’ultimatum lanciato dalle cooperative, in assenza delle risorse entro la data fissata, vedrà saltare gli accordi stipulati con prefetture e Comuni e quindi il rischio che almeno 20 mila migranti finiscano per strada. Un problema urgente e reale, tanto che lo stesso Ministro dell’Interno, una quindicina di giorni fa, aveva sollecitato al Ministero dell’Economia le risorse mancanti.
“Da più parti si reclama un piano nazionale per l’accoglienza dei migranti poiché il flusso delle persone provenienti dalle zone di conflitto, sotto dittatura, dalla guerra o per fame prosegue da diversi anni e nessuno è in grado di fermarlo, se non si interviene per interrompere le cause più profonde. Ci siamo adagiati sull’idea che il nostro Paese fosse una zona di transito ed abbiamo persino coniato per i migranti un nuovo neologismo, i transitanti. Abbiamo così nascosto la polvere sotto il tappeto evitando di assumerci le nostre responsabilità al punto di sottofinanziare l’accoglienza, di farla finire persino in un sottobosco di rapporti casuali o peggio criminali, ed ora addirittura non vengono pagati coloro che in questo clima hanno cercato di fare ciò che era possibile.” Dichiara il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri. “Ci appelliamo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi: è urgente cambiare rotta subito, partendo dal sanare queste situazioni che hanno dell’incredibile.”
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