“Oggi approfondiamo tutto quello che riguarda la prevenzione, la diagnosi e la terapia della patologia mammaria. Noi riteniamo sia molto importante mettere al centro la donna, e non la malattia, attraverso un percorso personalizzato e multidisciplinare che possa portare al più presto la paziente alla completa guarigione e ad una ‘vita normale’. È necessario per questo fornire una pratica assistenziale continuata nel tempo, oltre che un supporto di carattere anche psicologico. La donna rappresenta forse la figura più importante all’interno della famiglia, quindi prevenire una patologia grazie ad una medicina sana e ben condotta è molto importante.
Questo ovviamente non deve precludere la prevenzione in ogni fascia d’età o tipo di sesso; ma il fatto che la donna impari a proteggere se stessa fin da quando è bambina, apprendendo i giusti modi di fare diagnostica, è davvero fondamentale. E noi è questo quello che vogliamo comunicare”.
Così Maria Stella Giorlandino, presidente di Artemisia Onlus, intervistata dall’agenzia Dire in occasione del forum organizzato dall’Associazione dal titolo ‘Patologia mammaria: prevenzione, diagnosi e terapia’, che si è svolto oggi a Roma presso l’Auditorium Avr (in via Rieti, 13).
“La salute di un Paese– prosegue Giorlandino- si misura soprattutto dalla sua capacità di fare informazione: bisogna far capire che la prevenzione ha un’importanza fondamentale sul territorio e che è importante mantenere sana una popolazione. Ma per migliorare la qualità di vita delle persone è necessario fare sempre di più comunicazione nell’ambito della prevenzione. La prevenzione, infatti, significa salvare vite umane. Per questo noi, come Artemisia Lab e come Associazione Artemisia Onlus, abbiamo da sempre condiviso l’importanza di informare e dare supporto a chi ne ha bisogno, attraverso una nuova modalità di cura con la quale la paziente viene sostenuta e incoraggiata nella lotta contro la malattia”.
Per esempio, aggiunge, “l’innovativo progetto ‘Ara Lab’, di nostra creazione, ha come intento quello di offrire una modalità diagnostica nel minor tempo possibile, per arrivare prima al caso della paziente o del paziente. Senza mai dimenticare il rapporto umano nell’approccio con la malattia- conclude la presidente di Artemisia Onlus- che per noi va sempre privilegiato”.
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