La senatrice del Partito Democratico Stefania Pezzopane è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Stefania Pezzopane, ogni sabato, fa lo sciopero della fame: “Ho aderito all’iniziativa dei radicali in favore di Fabrizio Pellegrini per sensibilizzare su questo caso umano legato a una persona che ha una grave malattia che può curarsi soltanto, per alleviare il dolore, con la cannabis. Non ha voluto acquistarla illegalmente e quindi ha piantato lui stesso la sostanza in casa per usarla a scopo terapeutico. E’ stato arrestato e messo in carcere, solo ora siamo riusciti a trasformare questa pena in arresti domiciliari, ma durante tutto questo tempo Fabrizio non ha la possibilità di curarsi. Il sabato per Fabrizio continuerà anche nelle prossime settimane, bisogna risolvere questo problema. Si sta consumando questa persona, nel dolore e senza cure, è una cosa assurda. Ci sono delle leggi e delle disposizioni chiare che prevedono la possibilità di utilizzare la cannabis a scopo terapeutico, ma le asl non applicano queste misure, per vari motivi. Ho fatto lo sciopero della fame sabato, è stato anche impegnativo e faticoso, anche perché sabato ho partecipato ad una cena di beneficenza, è stato drammatico, mi passavano davanti tutte cose buone ed io ero lì con gli occhi di fuori, ma ho resistito”.
Sull’assoluzione di Bertolaso: “Sono amareggiata, io ero lì insieme alle famiglie ad attendere la sentenza. Voglio leggere le motivazioni, è evidente che Bertolaso quel giorno non era presente nella commissione grandi rischi ma è stato lui la persona che ha voluto quella riunione e che le ha dato l’obiettivo di rassicurarci, che disse che dovevano fare una operazione mediatica. Ora tutto il processo si è giocato sul fatto che quella intercettazione non era utilizzabile, ma il fatto rimane, tanto è che ci è stata una condanna, quella di De Bernardinis, capro espiatorio di una vicenda molto più complessa. Noi siamo state cavie di una esercitazione a pure scopo mediatico. La mia amarezza è profonda”.
Sul fidanzato, Simone Coccia: “Ha salvato delle persone da sotto le macerie, qualcuno ci ha chiesto scusa per tutti gli attacchi ricevuti, ma la mole di cattiverie e di insulti è stata talmente grande e spropositata che le poche scuse ricevute non sono sufficienti ad alleviare il carico della cattiveria, che invece viene risolto dalla bellezza dell’amicizia che è nata con le persone che Simone ha salvato. Abbiamo dovuto anche fare delle denunce per quanto si scrive o si dice sulla nostra storia. Purtroppo si è scatenata una cattiveria, un livore, nei confronti della nostra scelta, del nostro amore, della nostra coppia, che arriva a delle forme di stalking e di paradosso. Credo che ci sia una degenerazione del paranoico desiderio di apparire. Siccome siamo una coppia esposta mediaticamente, attaccarci produce una visibilità di ritorno. Il fatto che io sia una donna impegnata in politica ad alti livelli, poi, fa sì che attaccare Simone significhi attaccare me. Attaccano lui per colpire me. Non so se c’è qualcuno dietro a livello politico…Francamente questo accanimento è incredibile, non lo so, magari lo scopriranno le autorità competenti”.
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