Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani, in occasione del 16 e 17 ottobre intende ricordare due eventi importanti: Giornata mondiale dell’alimentazione e Giornata mondiale del rifiuto della miseria.
La Giornata mondiale dell’alimentazione è stata istituita durante la 20° Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura nel novembre 1979, allo scopo di celebrare l’anniversario della data di fondazione di tale organizzazione, comunemente conosciuta come FAO.
La Giornata mondiale del rifiuto della miseria, invece, è stata riconosciuta dall’ONU nel 1992. La ricorrenza ebbe la sua origine a Parigi, il 17 ottobre 1987. Proporre congiuntamente tali, significative, giornate significa avvalorare e propugnare un concetto molto importante per il futuro delle nuove generazioni: combattere povertà e sottoalimentazione costituisce uno dei primari obiettivi che l’umanità può e deve prefiggersi. Si tratta di un ideale, un progetto di difesa della dignità, imprescindibile e assolutamente coerente con qualsiasi ideologia politica o credo religioso. Affermare che alla base del divario tra paesi poveri e mondo “sazio” esiste anche una “cattiva” comunicazione/informazione circa comportamenti etici e responsabilità individuali da assumersi nella quotidianità di ciascuno di noi è innegabile; veicolare valori finalizzati al benessere dell’intera comunità umana, partendo dalla difesa dei diritti più elementari calpestati e approdando all’acquisizione di misure “scientifiche” atte a limitare gli sprechi energetici e di risorse non rinnovabili, deve diventare un percorso educativo transdisciplinare teso a “formare” i futuri cittadini dell’ecumene. Rimanere indifferenti rispetto a problematiche che affliggono la maggior parte della popolazione mondiale, a fronte di un pugno di stati privilegiati, non solo sarebbe espressione di crudeltà intollerabile, ma di mancanza di lungimiranza.
Laddove esiste la disuguaglianza, la povertà materiale e culturale, laddove la sopraffazione impera, ebbene, lì si annida un focolaio pernicioso per tutti noi, che, a torto, ci sentiamo “blindati”.
A scuola più che mai si devono sottoporre all’attenzione degli studenti tematiche afferenti i guasti dello spreco, del consumismo e dell’apatia “morale”. Conflitti, dittature spietate, controversie internazionali, e, soprattutto, milioni di vite umane potrebbero essere risparmiate mediante uno sviluppo adeguato delle competenze relazionali. A tal proposito, si potrebbero proporre negli istituti di ogni ordine e grado convegni, seminari- incontri con esperti nutrizionisti, medici, economisti la cui testimonianza sia funzionale, per i giovani, alla comprensione di fenomeni la cui complessità è indiscutibile, ma la cui soluzione non è al di fuori della nostra portata. Utilizzando Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione si potrebbero realizzare sistemi di trasmissione, ricezione ed elaborazione di informazioni atte a creare insieme agli studenti mappe digitali che fotografino la reale situazione socio economica della propria realtà e del globo, individuando e analizzando la violazione dei diritti umani da parte delle multinazionali.
Sul sito del MIUR è possibile accedere a svariato materiale informativo per condurre le attività didattiche relative al tema dell’alimentazione in classe (http://www.istruzione.it/giornata_mondiale_alimentazione/2016/).
“Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.” (Gianni Rodari)
Romano Pesavento
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