Stefania Pecchini è l’unica trans italiana in Polizia. Questa mattina è intervenuta a Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, per raccontare la sua storia.
Stefania Pecchini prima si chiamava Fabio: “Io lavoro in Polizia da 25 anni, da 15 anni lavoro al pronto intervento e dieci anni fa ho dovuto fare i conti con la vita. Stefania, che stava dentro di me, non riusciva più a stare nascosta. Per vivere serenamente e amare gli altri dovevo amare prima di tutto me stessa. Ho iniziato un percorso di transizione che è durato sei anni, perché dopo sei anni ho fatto l’intervento e ho cambiato completamente il mio corpo e i miei documenti, tanto è vero che oggi per lo stato italiano sono una donna, nata tale. Prima mi chiamavo Fabio, sono stato sposato per venti anni, ho avuto due figli. Non è stato facile il mio percorso. I miei colleghi mi hanno aiutata tantissimo, per fortuna i tempi stanno cambiando perché su certe tematiche sta cambiando l’informazione”.
La storia di Stefania è una storia di coraggio: “Quarant’anni fa le informazioni non c’erano, io abitavo in un paesino della provincia di Milano. Prima Stefania era Fabio. Fabio aveva moglie e figli, ma fin dalla nascita mi portavo dentro Stefania. Vivevo con questa cosa pensando che fosse un problema solo mio, ma goccia dopo goccia tutto è traboccato e ho sentito il bisogno di essere quello che sono. Negli ambienti di polizia e forze armate è più difficile intraprendere un percorso del genere, perché un retaggio culturale maschilista che esiste da tanto tempo. La divisa è la maggiore espressione di questa cosa, c’è machismo, ma piano piano si arriverà a fare in modo che queste qui diventino talmente normali da non fare neanche più notizia”.
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