Giuseppe Zamberletti, fondatore della Protezione Civile, e presidente emerito della Commissione Grandi Rischi che si e’ riunita oggi per fare il punto sul nuovo sisma nell’Italia centrale, intervenendo a Radio1 Rai., ha detto: “Sulla base delle migliaia di scosse registrate a partire dal 24 agosto era possibile ipotizzare che si verificassero nuovi terremoti. Quelle scosse hanno attivato faglie attigue, una in particolare, che era stata silente durante il sisma di Amatrice, e’ come si fosse improvvisamente svegliata”.
“Nel disastro di questi giorni – ha detto Zamberletti – conservo la piccola soddisfazione di vedere che la macchina dei soccorsi, attraverso il sistema della protezione civile da noi inventato dopo i terremoti del Friuli e dell’Irpinia, funziona in maniera eccezionale. Lo dimostra anche il fatto che il Parlamento europeo, un anno fa, lo abbia individuato come modello di riferimento per la protezione civile europea”.
La Commissione Grandi Rischi, all’indomani del terremoto di Amatrice, “aveva licenziato un documento, avvalendosi del prezioso lavoro dell’INGV e di una serie di valutazioni storico – statistiche- ha ricordato Zamberletti – nel quale si ipotizzava appunto che potesse verificarsi un nuovo terremoto, che pero’, conviene ribadirlo, non si puo’ prevedere. La comunita’ scientifica mondiale, e quindi anche quella italiana, non fa previsioni ma studi e valutazioni, sulla scorta delle classificazioni di zone che hanno gia’ avuto nel passato eventi sismici e grazie ai nuovi metodi di indagine ormai raffinati in dotazione come l’osservazione dai satelliti. Si possono fare ipotesi, non previsioni”.
Per Zamberletti quindi “e’ certamente possibile che si verifichino ancora fenomeni di contagio che diano luogo ad altre scosse, ad altri terremoti di una certo magnitudo. Il campo nel quale si puo’ e si deve lavorare di piu’ e’ quello della prevenzione”.
Foto: tomografia sismica (Ingv)
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