Il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria ha deciso che “la detenzione della signora Milagro Sala è arbitraria” e ha quindi chiesto “al Governo argentino di rilasciarla immediatamente”.
Il Gruppo ha stabilito che era stata messa in atto una rete di “accuse a catena” e di processi indiziali per sostenere la sua detenzione a tempo indeterminato. Il gruppo ha concluso che in questo caso è stata violata l’indipendenza della magistratura.
Inoltre, analizzando le ragioni giuridiche per cui Milagro Sala è privata della libertà, il Gruppo ha concluso che non vi sono motivi legali per giustificare la sua detenzione. Non è dimostrato esistere il rischio di fuga o di intralcio alle indagini per giustificare la sua detenzione.
Il Gruppo ritiene che lo Stato abbia impedito l’esercizio del diritto di difesa di Milagro Sala per mancanza di precisione e chiarezza dei fatti contestati contro di lei e per non averla informata adeguatamente sui crimini di cui è accusata. Ha anche rilevato che, per la sua condizione di Deputata del Mercosur, Milagro Sala godeva di diritti parlamentari che impedivano il suo arresto.
Il Gruppo ha rilevato che la detenzione di Milagro Sala “è risultata dal fatto che lei aveva esercitato i propri diritti umani”, ha chiesto che sia immediatamente rilasciata, che si indaghi sulla violazione dei suoi diritti e che lo Stato dica come intende far in modo che fatti simili non si ripetano. Il governo argentino è tenuto ad attuare le misure definite dal Gruppo di Lavoro.
La decisione del Gruppo fa seguito a una denuncia di Amnesty International, CELS e ANDHES nel febbraio di quest’anno, dopo l’arresto di Milagro Sala nella provincia di Jujuy. La procedura comprendeva successive memorie da parte di quelle organizzazioni e dello stato argentino.
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