E’ da poco uscita a cura della Mimesis una nuova edizione aggiornata e rivista del libro di Gloria Germani Madre Teresa e Gandhi, l’etica in azione.
Sono passati poco più di due mesi da quando Madre Teresa è stata fatta santa e il polverone mediatico che, inevitabilmente, si solleva in queste occasioni, è cessato, consntendo di nuovo riflessioni approfondite, posate e non inquinate dalle solite polemiche legate al feniomeno stesso della santificazione.
Come laici e persone inclini a guardare la spiritualità fuori dalle religioni il paragone che Gloria Germani ci propone nel titolo ci interessa e ci intriga molto. Gandhi è un indiano molto contaminato dalla cultura occidentale e Teresa è una occidentale molto contaminata dalla cultura indiana. Sembrano, dunque, due esempi premonitori della futura mondializzazione. Una mondializzazione che ha nella contaminazione uclturale e spirituale un tassello positivo estremamente importante.
Come Gloria fa ben notare sono due persone con un forte riferimento spirituale: quel senso del profondo intreccio tra la cura per gli altri e il riferimento al Senso, al di là delle forme religiose che questo intreccio possa prendere. Viene da pensare al Dalai Lama, a Silo, a Milagro Sala, a Lanza del Vasto, a Gattegno a un certo “misticismo laico” del Comandante Marcos, di Evo Morales o di Fidel Castro. Anche in questo vari fenomeni concomitanti di una tendenza della storia e delle sue personalità.
Già perché ambedue sono protagonisti del XX secolo, figure emblematiche e carismatiche, modelli di comportamento che le persone imitano. Quel secolo che è finito e di cui forse non dobbiamo osannare troppo i personaggi (alcuni assoluptamente orribili), ma molto di più le testimonianze che alcune persone ci hanno lasciato.
In questo vale la bella testimonianza di Tiziano Terzani, opportunamente “regalata” al libro; Terzani va da Madre Teresa con quel tipico suo atteggiamento da giornalista attento ma scettico e rimane folgorato dalla disarmente semplicità di Teresa: deve “adattarsi” a quello stile di vita e ne fa una descrizione/testimonianza bellissima.
Infine una bellezza letteraria che vorremmo segnalare nel libro: ogni capitolo di spiegazioni filosofiche dell’autrice è preceduto da una scelta di scritti di Teresa: un modo che permette al lettore di calarsi nella dinamica del pensiero della persona prima di accedere alla sua interpretazione e organizzazione secondo il filo del discorso, il punto di vista che, ovviamente, l’autrice intende mettere.
In sintesi un interessante contruibuto alla scrittura della storia e della storia della filosofia da un punto di vista molto necessario quanto urgente: quello della nonviolenza.
Olivier Turquet-Pressenza
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